Per chi non fosse addentro alle dinamiche ministeriali, parliamo oggi dell’ufficio terzo dell’Ispettorato generale di finanza, incardinato in seno alla Ragioneria generale dello Stato. Un ufficio sconosciuto al grande pubblico ma ben noto agli “addetti ai lavori” data la sua rilevanza strategica per il controllo del personale e la gestione del consenso. Si tratta infatti dell’ufficio che gestisce le designazioni per gli incarichi aggiuntivi conferiti ai dipendenti del Ministero nonché le autorizzazioni per gli incarichi che le altre amministrazioni intendono affidare al personale MEF. Si tratta di una “torta” di milioni di euro, tradizionalmente gestita da affidabili “yes man”. Abbiamo già avuto modo di occuparci dell’ufficio in precedenti comunicati segnalando alcune anomalie (https://mef.uilpa.it/2012-04-17-14-04-59/1124-assegnazione-incarichi-incongruenze-ed-inopportunita.html ; https://mef.uilpa.it/2012-04-17-14-04-59/1099-formazione-ed-incarichi-di-santi-non-ce-n-e.html).
Siamo tuttavia costretti a tornare sull’argomento considerati i preoccupanti rumors degli ultimi mesi secondo i quali si starebbero conferendo incarichi a colleghi privi dei requisiti professionali previsti dalle norme. Ci riferiamo in particolare ad alcune voci stando alle quali si starebbero designando revisori dei conti e\o sindaci privi dell’iscrizione nel registro dei revisori legali (gestito dalla stessa RGS per il tramite di Consip!) presso enti nei quali lo statuto o altre norme richiedono invece tale iscrizione quale requisito essenziale per la nomina (esempio Enti AFAM)! Ci auguriamo ovviamente che tali voci siano infondate, in caso contrario sarebbe grottesco che proprio la Ragioneria dello Stato, organo di controllo, eludesse la normativa, magari per favorire qualcuno. Attendiamo perciò fiduciosi di essere rassicurati con una smentita ufficiale. Diversamente, ci chiederemmo se l’attuale figura responsabile sia quella professionalmente più qualificata e idonea a ricoprire l’incarico. Tra l’altro la legge anticorruzione 190/2012 prevede la rotazione obbligatoria per i dirigenti assegnati agli uffici maggiormente esposti ai rischi corruttivi. Secondo la Corte dei Conti (delibera 7/2016), il rinnovo dell’incarico dirigenziale rappresenta un istituto eccezionale a carattere derogatorio, il quale si pone in contrasto con i principi di trasparenza nelle procedure di assegnazione e di rotazione degli incarichi. Sarebbe pertanto sorprendente che proprio uno degli uffici più delicati non sia soggetto a rotazione del responsabile, mentre si costringono a ruotare i segretari delle sezioni delle Commissioni tributarie che, lo ricordiamo, non scrivono sentenze (https://mef.uilpa.it/2012-04-17-14-04-59/1102-l-inutile-giostra-della-rotazione-dei-segretari-ctp.html).
Ci piace chiudere con una frase di Louis Armstrong: “Il rango non conferisce privilegi o potenza. Esso conferisce responsabilità”
Roma, 2 luglio 2018
Il Coordinatore Generale Il Vice Coordinatore Sostituto Il Vice Coordinatore
Andrea G. Bordini Nicola Privitera Guido COMPAGNONE