Secondo quanto si è letto in una nota di Consip, la carica di presidente è stata attribuita dal MEF al dott. Roberto Basso, già portavoce de facto del Ministro e dirigente generale della Direzione Comunicazione Istituzionale dello stesso dicastero.
Salutiamo questa nuova prestigiosa carica da aggiungere al ricco carniere e auguriamo una sorte migliore del suo predecessore.
Qualche dubbio continua però a martellare la nostra curiosità di semplici uomini di sindacato.
Deve essere stato uno sforzo tremendo lavorare, progettare, impegnarsi in arditi disegni di comunicazione, seguire le problematiche e gli aggiornamenti del Sito Web istituzionale, preparare, disfare i mille impegni con gli altri organi della comunicazione del ministero, compreso il coordinamento con l’Ufficio stampa, dare le direttive e la necessaria “udienza” ai dirigenti e ai dipendenti assegnati e, al contempo seguire le orme del Ministro e mantenere gli imprescindibili contatti nazionali e internazionali.
Una bella faticaccia non c’è che dire. Anche se le solite voci di corridoio, che sicuramente saranno smentite e non veritiere, ci sussurrano che le presenze a Villa Ada sono pochissime, quasi impalpabili.
Però possiamo immaginare che una nomina del genere solo qualche anno fa avrebbe sollevato abbondantemente una indignata rivolta morale se un portavoce, anche se solo di fatto, fosse stato candidato alla presidenza di una società di peso controllata dal Dicastero stesso.
I tempi evidentemente cambiano.
Noi della UIL siamo certi delle capacità del nuovo presidente a cui auguriamo buon lavoro, ma vorremmo comprendere i criteri di scelta, dovuti per trasparenza nei confronti di tutta la cittadinanza e dei lavoratori pubblici in particolare.
Ricordiamo che Consip è stata travolta da una serie di scandali apparsi sui giornali e con diversi indagati ed arrestati anche del MEF, e sottolineiamo che servirebbe pertanto un’esperienza di saperi scientifici ed economici ad evitare ulteriori immoralità. Siamo certi che ci siano valide motivazioni, ma ad oggi non ci sembra di individuarle, almeno leggendo i curriculum vitae pubblicati.
Dobbiamo avere, Signor Ministro, il coraggio di cambiare e di trovare AL MEF, percorsi nuovi, trasparenti e di qualità che non è possibile rimandare ancora.
Per le ragioni sopra esposte, chiediamo la pubblicazione anche degli atti di principio della scelta che hanno aperto la ricerca del candidato e le motivazioni della scelta stessa.
In attesa di riscontro alla presente si porgono distinti saluti.
Roma, 14 Luglio 2017
Il vice Coordinatore Il Coordinatore Generale Il vice Coordinatore
Nicola Privitera Andrea G. Bordini Guido Compagnone