PROGRESSIONI ECONOMICHE: IL DELITTO PERFETTO

In premessa alla riunione sul CUT, il Capo Dipartimento ha reso alcune comunicazioni al tavolo sindacale.

Preliminarmente ha confermato la certificazione definitiva dell’accordo sul FUA 2016 ed il relativo pagamento ad agosto p.v., ha annunciato l’avvio dei prelievi per la rilevazione di Amianto per i nuovi locali della RTS di Roma, mentre sul comma 165 ha ribadito la situazione di stallo atta a reperire nuove fonti alimentanti, con la precisazione che gli importi corrisposti per il 2015 fungeranno da limite per gli anni successivi: inutile dunque aggiungere, da parte nostra, l’assoluta necessità di reperire nuove risorse.

Inoltre, l’Amministrazione ha informato le OO.SS. circa la bocciatura, da parte di Funzione Pubblica, del bando sulle Progressioni Economiche 2017. Alla base del diniego vi sarebbe una presunta “insufficienza” del criterio dell’esperienza professionale in assenza di un momento valutativo che però, come è noto, non è attualmente in vigore al MEF, nonché la previsione di una percentuale di vincitori (73%) ritenuta eccessiva.

La prima considerazione che ci viene in mente è che, evidentemente, non c’è alcun limite al ridicolo: Funzione Pubblica, sconfessando le valutazioni fatte appena un anno fa, si arroga il diritto di reinterpretare una previsione contrattuale sibillina, che prevede che uno dei criteri previsti (anzianità di servizio) debba essere “rafforzato”, ove non bastasse la scellerata previsione dei quiz finali, con un ulteriore momento valutativo che, come è noto, è contrattualmente previsto come istituto a parte applicabile in presenza di un sistema già in vigore. Pare che la stessa abbia addirittura suggerito di considerare gli incarichi aggiuntivi assegnati come criterio supplementare: preferiamo stendere un velo pietoso per non rischiare di scadere nella volgarità…

Per quanto riguarda la percentuale dei posti messi a concorso, purtroppo si avvera ciò che avevamo previsto in tempi non sospetti, e cioè che una buona parte dei lavoratori rischia di restare nuovamente fuori dalla quota dei vincitori, con buona pace di chi, firmando sia l’accordo precedente che l’attuale, insisteva nell’illudere i colleghi, promettendo “un passaggio per tutti” nell’arco di un biennio.

Allo stato attuale, l’unica certezza parrebbe essere quella che, pur in assenza delle procedure economiche, verranno comunque garantite le indennità sciaguratamente concesse per favorire interessi propri dell’Amministrazione: allora potremo affermare che si è riusciti, alla fine, a perpetrare il “delitto perfetto”.

Roma, 27 Giugno 2017

                                                                               IL COORDINAMENTO