Cari colleghi è iniziata la gara tra le Rappresentanze politiche a chi la dice più grossa, ma la preoccupazione è che non siamo alla trasmissione “La sai l’ultima?” ma siamo in balia di una classe politica e di un Esecutivo che dovrebbero essere perlomeno seri e competenti.
A volte sembra di vivere nel mondo di “Alice nel paese delle meraviglie” dove tutto era al contrario! Infatti abbiamo un Governo tecnico che esprime posizioni politiche; i politici che minacciano - a parole - la caduta del Governo, ma quando poi viene posta la fiducia approvano tutti gli emendamenti pur di mantenersi intatta la poltrona; il Ministro Fornero che alla prima conferenza piange (forse sapendo già di provocare i suicidi che poi si sono puntualmente verificati!) e il nostro Sottosegretario POLILLO che, dulcis in fundo, lancia una serie di proposte/provocazioni a dir poco singolari; infatti la sua mente ha spaziato dalla tassa sugli animali di compagnia all’ultima sul taglio di una settimana di ferie per aumentare di un punto percentuale il P.I.L., ignorando che forse bisognerebbe aumentare gli investimenti e non dare il colpo di grazia definitivo all’industria del turismo unico settore trainante dell’Italia per uscire dalla crisi, sempre ammesso che gli italiani possano permettersi di andare in ferie come invece fa il Sottosegretario e i suoi burocrati, visti i compensi che percepiscono!
Vorremmo soltanto dire che oggi, con questa classe politica e con questo Esecutivo che ci governa, solo poche cose sono aumentate, tra cui lo spread, la pressione fiscale ma soprattutto la pressione sanguigna perché il lavoratori dipendenti NON CE LA FANNO PIU’!
Forse bisogna spiegare una cosa al nostro Sottosegretario che la P di P.I.L. non significa pensione, anche se il primo provvedimento che l’On. POLILLO ha seguìto con grande cura insieme al Ragioniere Generale dello Stato è stato quello sulla salvaguardia della propria pensione (provvedimento non adottato) con tutti i diritti quesiti conseguiti prima dell’approvazione della norma sul tetto massimo dello stipendio dei super manager pubblici.
Il personale è stanco di pagare per gli eccessi dei politici e per i loro privilegi che ancora vengono mantenuti intatti, anche perché in uno Stato di diritto, che vive una profonda crisi economica, non possono pagare sempre e solo i più deboli ma dovrebbero dare l’esempio in primis la classe politico-dirigenziale.
Ci definiscono un Paese democratico, ma allora come mai i politici si comportano come se vivessimo in una dittatura, rendendo il popolo più povero ed affamato e acquisendo per se stessi un potere sempre più grande? Non siamo mica ritornati ai tempi del Re Luigi XVI e della Regina Maria Antonietta che, necessitando di aumentare per l’ennesima volta il prelievo fiscale alle classi sociali meno abbienti, fecero esplodere i moti della “Rivoluzione francese” e conseguentemente ebbero una sorte a noi tutti ben nota.
Noi non facciamo parte né dei poteri forti e né della casta, ma siamo una grande massa, circa 3.000.000 di cittadini dipendenti pubblici, onesti e lavoratori, ma non permetteremo mai a nessuno di denigrare il nostro operato!
Roma, 19 giugno 2012
BORDINI Andrea G. COMPAGNONE Guido