MEF una Amministrazione con l’andatura del gambero
Ovvero dal digitale al cartaceo
Corre l’obbligo di segnalare e, soprattutto di deplorare e stigmatizzare, i continui e vari malfunzionamenti della piattaforma NOIPA e delle sue diverse funzioni e applicazioni con riguardo sia alla consultazione che alle procedure di aggiornamento. Le stesse, infatti, registrano, purtroppo frequentemente, il blocco, la sospensione o addirittura l’interruzione dei vari “form” a cui lavoratori e utenza hanno la necessità di accedere per le lavorazioni proposte dalle singole operazioni legate all’attività quotidiana.
Con sempre maggiore frequenza siamo costretti, come operatori addetti alle segnalazioni, e come lavoratori delle Ragionerie Territoriali dello Stato ad arrenderci, impotenti, a questo alternarsi di momenti di operatività a situazioni di fermo sistema, nonché a raccogliere le doglianze del personale amministrato cui NOIPA impedisce anche la semplice consultazione del cedolino di stipendio o la variazione delle coordinate bancarie di accreditamento della retribuzione.
A ciò si aggiunge, inspiegabile quanto inconcepibile, il lungo lasso di tempo intercorrente tra la chiusura di una rata di lavorazione e la riapertura delle linee per la rata successiva, quantificabile, mediamente, in circa una settimana al mese.
Ne consegue che l’operatività del sistema informatico è interrotta per la durata di circa 12 settimane, su 56, ogni anno !!!!!!
Ci domandiamo come lavoratori e come cittadini come sia possibile, nel terzo millennio, avere una Amministrazione così inefficiente, che non supporta adeguatamente ed efficacemente il lavoro quotidiano dei propri dipendenti e che non propone servizi rapidi ai propri amministrati.
Con buona pace di coloro che giornalmente additano al pubblico ludibrio i pubblici dipendenti e fomentano campagne denigratorie nei loro confronti, facendo assurgere a modello di dipendente pubblico l’infermiere che timbra sette badge o il vigile in mutande.
Altra dolente nota da addebitare alla esclusiva inerzia dell’Amministrazione del MEF riguarda l’impossibilità di accedere, per funzionari addetti alla trattazione delle procedure di contenzioso, al Processo Civile Telematico.
L’introduzione delle norme di cui al Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 e successive modificazioni, che hanno previsto - a partire dal giugno 2014 - l'obbligo di deposito telematico di alcune tipologie di atti di causa su tutto il territorio nazionale, ha accelerato la tempistica delle procedure relative alle varie giurisdizioni. Ai sensi dell’art. 149 bis del codice di procedura civile, poi, la previsione dell'obbligo di utilizzo della Posta Elettronica Certificata è transitata nei processi presso le altre giurisdizioni: in forza del rinvio contenuto nell’art. 39 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, essa è, infatti, entrata nel processo amministrativo; che, a sua volta, con riferimento all’art. 22 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla Costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), rende valida la notifica avvenuta mediante PEC anche nell’instaurazione del giudizio dinanzi alla Corte costituzionale.
Ad oggi, quindi, il processo civile telematico è pienamente attivo ed operante in tutto il territorio italiano ?!?!?
Solo giuridicamente, però, in quanto per tutte le procedure di contenzioso, delle quali le Ragionerie Territoriali sono titolari, dal contenzioso del lavoro a quello pensionistico, dai procedimenti di natura esecutiva al contenzioso in materia di antiriciclaggio, dalle operazioni previste in ordine alla consultazione di fascicoli al deposito di atti e/o documenti informatici afferenti le procedure di digitalizzazione delle varie cause , NON sono consentite, ma, ad oggi, neppure previste dall’Amministrazione del MEF.
Con conseguente enorme dispendio di energie e di risorse in capo ai soli singoli funzionari chiamati a rappresentare in giudizio e difendere l’Amministrazione, ex art. 417 bis del codice di procedura civile, che, ancora oggi, depositano brevi manu atti, documenti, memorie di costituzione in giudizio per conto del MEF in forma cartacea recandosi presso le varie cancellerie dei Tribunali interessati !!!
Non è minimamente ammissibile nell’era dell’Agenda Digitale assistere alla regolare transumanza, presso i vari Tribunali delle Regioni di appartenenza, dei colleghi incaricati del contenzioso con enorme dispendio di tempo e risorse per una Amministrazione lenta e inefficiente che preclude la possibilità di risolvere tali problematiche con un semplice click dalla propria postazione di lavoro.
Servirebbe un salto nel futuro…ma stiamo andando al passo del gambero!
Roma, 18 maggio 2017
Il Responsabile Nazionale RR.TT.S
Raffaele CARFORA
Il gruppo di lavoro RR.TT.S Il Consiglio GAU MILANO