PALLA IN BUCA?

Già pochi mesi fa ce ne eravamo occupati, quando con molto scalpore si era parlato delle risorse destinate alla Ryder Cup di golf. Lo scandalo fu tanto: contributi nascosti, emendamenti stralciati, l’opinione pubblica s’indignò, le cariche politiche altrettanto, ma con un’abile manovra (anzi con una “manovrina”) il tutto si è risolto alla fine in … molto rumore per nulla! Infatti i 97 milioni di garanzia statale sono stati stanziati, il torneo internazionale di golf che si terrà in Italia (alle porte di Guidonia) è salvo! L’italiano potrà scendere in piazza a festeggiare non soltanto i mondiali di calcio, ma anche il tanto amato torneo di golf!

Cosa importa della trasparenza, dell’opinione pubblica e soprattutto dell’impatto sociale?

Lo Stato si è impegnato e ha trovato le risorse e la FederGolf ha potuto quindi accontentare le richieste degli algidi organizzatori inglesi che richiedevano la garanzia di una copertura statale per l’intero valore del progetto!

La Ryder Cup nel 2022 nel nostro Paese si farà!!! Quali potranno essere gli effettivi benefici indotti dall’evento per la collettività e come saranno spesi i soldi pubblici, ai più non è dato sapere. E inoltre poco importa se qualche tipo di spesa venga o meno considerata, da parte del cittadino, un mero privilegio …

Il lungimirante governo è riuscito a inserire la fideiussione mancante nella cd “manovrina” di primavera, anche perché l’esposizione dello Stato è stata considerata da parte del Ministero dello Sport solo “a basso rischio”. A questo punto la palla è in buca e cosa importa di quale aria di crisi si possa respirare nel nostro Paese che è sempre più di santi, poeti, navigatori e golfisti.

Quello che ci duole constatare è come mai al Governo, e nelle stanze dei bottoni contabili, non si siano accorti che quest’aria di manovrine primaverili la dovrebbero far respirare anche ai dipendenti pubblici e alle loro tasche … Quando ci si renderà conto che stipendi non rinnovati da anni si dovrebbero adeguare al logorio della vita moderna?

E’ chiaro che le due priorità viaggiano su binari del tutto differenti …ma non si vive di solo golf! Altrimenti sarebbe come dire che la piramide dei bisogni di Maslow sia irrimediabilmente rovesciata agli occhi dei nostri governanti!

Se lo Stato, come ci è stato detto da qualche componente del comitato organizzativo del torneo (tanto atteso nel nostro Paese) non poteva tirarsi indietro e non rispettare i propri impegni presi per tale evento (così sentito dagli italiani o dalla casta?), allora ci auguriamo che per un senso di equità sociale si rispettino anche gli impegni presi, al tavolo delle trattative del 30 novembre con i sindacati, riguardo al rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici. Va da sé che, anche in questo caso, quello che è più di un semplice gentlemen’s agreement vada rispettato.

Non è bello vedere che uno Stato mostri i muscoli, austerità e rigore solo nei confronti della nostra categoria e del nostro contratto. Ed anche se non ci chiamiamo Samuel Ryder, Severiano Ballesteros, Costantino Rocca o Tiger Woods, abbiamo diritto al rispetto degli impegni presi!

Pur non avendo dalla nostra parte un capitano che disponga di “wild cards”, pretendiamo il rispetto degli impegni e della nostra dignità! E quindi attendiamo al più presto che venga assestato quel colpo dall'area di partenza per mandare in buca un’altra pallina, ossia il nostro sospirato contratto!

Perché in finale la vita si gioca in un colpo solo: il nostro deve ancora arrivare …

E sarà palla in buca!

Roma, 3 maggio 2017

Il Coordinatore Generale                               Il Componente GAU

Andrea Giuseppe BORDINI                             Giuseppe RUSCIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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