NOIPA…COSÌ NON VA!

Carissime colleghe e carissimi colleghi, a distanza di qualche anno ci ritroviamo a dover riprendere i contenuti di un comunicato del giorno 8 settembre 2014 della nostra Organizzazione, senza che nel frattempo sia accaduto nulla di particolarmente significativo e, soprattutto, migliorativo della nostra condizione lavorativa.

A suo tempo, denunciammo l’atteggiamento del Governo che, per bocca dell’allora (ma anche attuale) Ministro Madia, non voleva provvedere all'adeguamento del CCNL. Non certo con soddisfazione, ma con una punta di amarezza, oggi apprendiamo che il Governo è costretto a riconoscerci un aumento non per sua deliberata volontà politica, ma perché obbligato dalla sentenza della Corte Costituzionale, anche se ogni qual volta si parla di rinnovo contrattuale appare puntualmente qualche servizio televisivo sui furbetti del cartellino…

Oggi, ai problemi denunciati allora, se ne aggiungono altri. Abbiamo ampiamente sperimentato la gestione NoiPA: non a caso nei media si esalta il fatto che milioni di utenti lo utilizzano regolarmente, ma nessuno ha mai riferito del caos che si genera ogni qual volta si presenta un problema di collegamento. In questi casi, infatti, risulta impossibile anche solo fornire informazioni di base agli utenti che quotidianamente si recano presso i nostri sportelli, per non parlare del periodo del conguaglio fiscale in cui si puntualmente si verifica una interruzione di pubblico servizio dai 12 ai 15 giorni. Purtroppo ai fruitori del servizio pubblico, che percorrono anche molti chilometri per avere delle semplici informazioni, siamo troppo spesso costretti a dire che non ci è possibile fornire le dovute risposte a causa del mancato funzionamento del sistema centrale, e non ovviamente per colpa dell’ essere "fannulloni".

E’ proprio da ciò che nasce la forte esigenza di “spronare” l’Amministrazione affinché solleciti la Società che gestisce il sistema NoiPA a suddividere le funzioni in modo che anche ove il sistema risulti in aggiornamento sia quantomeno possibile usufruire delle consultazioni, proprio per evitare che, nel terzo millennio, era dei cosiddetti “nativi digitali”, ci si trovi nella situazione paradossale di non poter soddisfare le richieste degli amministrati, con un ingiustificabile “non c’è linea”.

Ancora una volta la UIL si fa promotrice di tale battaglia che si spera possa evolvere in una facile e pronta risoluzione.

Il software per la gestione degli Stipendi in carico presso gli uffici territoriali (cosiddetto sistema STP – Tesoro) è stato esternalizzato alla società Almaviva che attualmente gestisce il NoiPA (la stessa, per intenderci, che chiude i call center in Italia per aprirli in Albania): si è dunque smantellato un servizio pubblico che funzionava, un vero e proprio gioiellino della PA, per affidarlo ai privati, in ottemperanza non ad una logica gestionale, bensì a un dettato ideologico per il quale privato è sempre bello, anche se quelle aziende perseguono profitti spesso incompatibili con gli interessi sociali di cui i sindacati sono portatori.

Dunque ci chiediamo: quanto può reggere un’impresa, pubblica o privata che sia, che non si fida dei suoi dipendenti e che su essi non investe, ma attende semplicemente che vadano in quiescenza, Fornero permettendo? Al riguardo, abbiamo appreso che il Ragioniere Generale dello Stato sarebbe intenzionato, nel lungo periodo, a regionalizzare i servizi territoriali. Le altre province andrebbero, con il blocco assunzionale, a “morire” naturalmente, considerata l’età media del personale di circa 56 anni; a conferma di ciò sembrerebbe siano anche previsti dei concorsi territoriali per circa 40 funzionari da destinare proprio ai capoluoghi di regione.

Il blocco del turn over nella Pubblica Amministrazione ha condizionato e condiziona ancora oggi l’azione istituzionale a tutto danno sia dei lavoratori dipendenti e dei cittadini che non possono contare su servizi adeguati e tempestivi viste le condizioni di lavoro e l’organizzazione dei servizi che poggia unicamente sulla responsabile attività dei dipendenti che svolgono la loro opera ben al di là delle loro funzioni contrattuali, con la nefasta conseguenza del depauperamento di professionalità essenziali per il conseguimento della “mission istituzionale. Sono questi i veri problemi che affliggono il personale, ma che sembrano essere sempre di più ignorati da chi avrebbe il compito di risolverli, ma invece preferisce concepire piani organizzativi fantasiosi e, francamente, inadatti a risolvere i veri problemi del personale.

Roma lì 10 aprile 2017

Il Gruppo di lavoro RR.TT.S                        Il Responsabile RR.TT.S.

                                                                     Raffaele Carfora

 

 

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