FUA: IL BANCOMAT DELL'AMMINISTRAZIONE

Ci corre l’obbligo, per ovvie ragioni di chiarezza e trasparenza verso i lavoratori, di spiegare perchè la UIL non ha firmato l'accordo di distribuzione del FUA 2017. La premessa è molto semplice: questa Organizzazione non permetterà mai con la propria firma di consentire all’Amministrazione di mettere le mani in tasca ai lavoratori e di utilizzare le loro risorse come bancomat, così come non accetterà mai dei criteri che non rispettino gli stessi principi per tutti i dipendenti. Ci pare quantomeno strano e azzardato che proprio l'Amministrazione del Mef non valuti se tale utilizzo di risorse finanziare sia assentibile e idoneo e le sottragga con tale facilità alla giusta natura per la quale le stesse sono state destinate nel Bilancio dello Stato.

Ma analizziamo in modo preciso: intanto, nonostante l'Amministrazione avesse sempre sostenuto che la formazione effettuata per le procedure nel 2016 era quella prevista da CCNL, il nuovo accordo dà pienamente ragione alla UIL che ha sempre sostenuto che di altro si trattasse: infatti adesso è prevista una “formazione propedeutica all'esame finale” e questa è una grande vittoria che ci permetterà di rivendicare una vera formazione professionale per tutto il personale che dovrà essere garantita annualmente ed indipendentemente dalle P.E., come previsto dalla normativa vigente.

È stata inoltre riconosciuta, su richiesta specifica della UIL, la possibilità di aver certificato e garantito il punteggio dell'esame finale del 2016 senza dover rifare l’intera procedura, a meno che non sia lo stesso dipendente a voler ripetere l'esame stesso; così come, sempre su nostra rivendicazione, il numero dei posti messi a concorso sarà di 2.400, e considerando che gli esclusi dell’ anno 2016 sono 2.420 avremo un rapporto di circa il 99% di riqualificati.

Se fossero rimaste queste le condizioni, sicuramente la UIL sarebbe stata, in qualità O.S. maggiormente rappresentativa, la prima firmataria, ma le magagne arrivano analizzando tutto l'accordo.

Infatti ci saremmo aspettati che la percentuale tra posti messi al concorso ed esclusi fosse stata rispetta in tutte le posizioni economiche, ed invece osservando la tabella sottostante non è così:

AREA

FASCIA

ESCLUSI 2016

posti progressioni 2017

PERCENTUALE

A I

F 2

1

2

200%

F 3

15

15

100%

A II

F 2

63

71

113%

F 3

247

256

104%

F 4

446

459

103%

F 5

301

301

100%

F 6

279

262

94%

A III

F 2

192

230

120%

F 3

147

130

88%

F 4

310

292

94%

F 5

277

263

95%

F 6

109

96

88%

F 7

33

23

70%

2420

2400

99%

Pertanto potremmo trovarci in alcune situazioni dove i partecipanti saranno inferiori ai posti concorsuali, così come in altre occasioni alcuni concorrenti rischierebbero una nuova esclusione.

Ma la vere note dolenti riguardano la parte inerente le indennità: è bene chiarire, ancora una volta e nella maniera più cristallina possibile, che per indennizzare figure che, come stabilito da normativa e giurisprudenza consolidata (Corte di Cassazione, 25 marzo 2010, n. 11582), agiscono unicamente nell’interesse dell’Amministrazione quali meri ausiliari del datore di lavoro, privi di poteri decisionali, dunque veri e propri consulenti (basti pensare che, paradossalmente, sono stati esclusi dal beneficio gli RLS, cioè coloro che sono diretta espressione dei lavoratori), ma anche nuove Posizioni Organizzative di cui non si capisce se e quali siano, a distanza di una anno, queste rinnovate esigenze organizzative che le richiedano, e che saranno ancora una volta attribuite unilateralmente e senza alcun tipo di criterio oggettivo esplicitato, saranno utilizzate somme che graveranno interamente sui soldi dei lavoratori, e che inevitabilmente comporteranno una diminuzione della quota individuale del FUA. In sostanza, per pagare tali indennità saranno sottratti dal fondo circa 3.000.000 di euro che corrispondo a circa 320,00 euro pro-capite, di cui 160,00 euro per il 2016 più ulteriori 160,00 per il 2017.

E ciò che fa davvero rabbia è che tutto ciò si sarebbe potuto evitare, limitandosi a firmare l’accordo, con gli ulteriori miglioramenti, sulle progressioni e riservandosi di ridefinire le modalità di erogazione delle indennità, magari cercando di reperire risorse al di fuori del FUA come logica ed opportunità avrebbero voluto, semplicemente separando gli accordi, così come avevamo preliminarmente richiesto all’Amministrazione, la quale, essendo un tavolo di contrattazione, non si sarebbe potuta opporre qualora tutto il tavolo si fosse mostrato compatto, ma che invece è riuscita ad imporre il proprio diktat con la complicità di alcune OO.SS.

Inoltre, se non ricordiamo male (ma basta leggere sui siti delle varie OO.SS.), fino a qualche giorno fa tutti erano contrari ai criteri di assegnazione delle posizioni organizzative: ebbene, con l'attuale accordo si aumenta la quantificazione delle stesse di circa 500.000 euro ma senza chiedere un'intesa che cambi l'assegnazione delle stesse. Sicuramente da domani, ai primi accenni di lamentela di qualche lavoratore, alcune OO.SS. firmatarie dell'accordo, per non perdere o magari per guadagnare qualche iscritto, saranno di nuovo pronte a criticare le nuove assegnazioni.

Nello specifico dunque, verranno sottratti circa 800.000 euro per la sicurezza che, come detto, sono di assegnazione esclusiva e di responsabilità del datore di lavoro. Anche in questo caso, non sarà presumibilmente esplicitato alcun nessun criterio e quindi, probabilmente, come è stato in alcuni casi per le posizioni organizzative, potremmo assistere a cambi “repentini” degli attuali responsabili apparentemente senza giustificazioni (ma siamo sicuri che la motivazione non sarà la retribuzione, vero?), così come un soggetto che ricopre più incarichi potrebbe cumulare più indennità.

Per gli autisti saranno prelevati complessivamente circa 100.000 euro (350,00 euro mensili per 11 mesi), ma agli stessi non è stata data nessuna garanzia sul nuovo orario di lavoro.

Per i direttori delle CC.TT.PP. che accetteranno l'incarico cambiando sede, saranno garantiti complessivamente 100.000 euro (1.000 euro una tantum).

Sono scomparse, rispetto alla precedente bozza, le indennità per la rappresentanza e difesa in giudizio dell'Amministrazione perché, in questo caso, si sono trovate le risorse e potrebbe essere creato un fondino di premialità ed utilizzato con discrezionalità unilaterale, ma diciamo che questa potrebbe essere una nostra supposizione.

È chiaro che si è creato un pericoloso precedente, consentendo all’Amministrazione di sottrarre perennemente somme dalle tasche dei lavoratori, ed anzi quasi suggerendo la possibilità di perpetrare tale atteggiamento per gli anni a venire. Ricordiamo a tutti che parecchie delle indennità proposte avrebbero potuto trovare, anche se non con facile soluzione, altre fonti. Ma di una cosa siamo sicuri cioè che la risorsa da cui attingere sicuramente non è il FUA che deve essere di uso esclusivo dei lavoratori. Senza un rinnovo contrattuale che stenta ad arrivare e il superamento della "Brunetta" che ci penalizza da anni sul taglio delle risorse aggiuntive, non capiamo come qualcuno abbia avuto il coraggio di consentire di ridurre ancora di più il reddito delle famiglie oggi in grande difficoltà economica.

Abbiamo pazientemente atteso i vari comunicati pubblicati all’indomani della firma sull’ipotesi di accordo FUA 2016 per capire come le OO.SS. firmatarie avrebbero raccontato quello che è successo mercoledì scorso. E, ovviamente, non siamo per nulla stupiti di ciò che abbiamo letto. È stata infatti concentrata l’enfasi sulla parte riguardante l’intesa sulla prosecuzione delle Progressioni Economiche, oltretutto quasi scontata alla luce delle modifiche, richieste dal tavolo già nelle riunioni precedenti, riguardanti il numero dei posti messi a concorso e la facoltà di non ripetere i quiz già svolti, e che comunque erano già state recepite ed accettate dall’Amministrazione ben prima dell’ultimo incontro.

Abbiamo invece notato una curiosa coincidenza riguardo l’istituzione delle indennità e cioè che tale argomento viene trattato marginalmente e soprattutto in maniera fumosa ed incompleta e senza alcun accenno alle conseguenze economiche. Per ovvi motivi naturalmente…

Infine, sempre per trasparenza e per rispondere ad alcune illazioni uscite nei giorni scorsi, non è vero che tutti i coordinatori generali delle OO.SS. firmatarie e non degli accordi delle progressioni economiche 2016 hanno partecipato all'esame finale (coerenza e rispetto dell'intelligenza dei lavoratori), come non è vero che tutti hanno gli incarichi istituzionali retribuiti e percepiscono 40 ore di straordinario ed il massimo dei turni: in sostanza, non tutti dobbiamo dire grazie all'Amministrazione. Invitiamo i lavoratori a verificare tutto, anche coloro che ci rappresentano e non sono nostri colleghi. Perchè dovete anche sapere che in alcuni casi chi vi rappresenta non appartiene al nostro ruolo unico.

Speriamo di aver fatto chiarezza della nostra posizione e quella delle altre OO.SS. e restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Roma, 3 aprile 2017

                                                                  IL COORDINAMENTO