In attesa di incontrare l’Amministrazione per la prosecuzione dell’incontro svoltosi lo scorso 23 febbraio relativamente all’utilizzazione delle somme del FUA 2016, non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni, ponendo l’attenzione su vecchi vizi e nuovi vezzi che l'amministrazione continua a manifestare.
Se infatti su alcune proposte ricevute al tavolo (anche se ancora una volta non fatte giungere preventivamente alle OO.SS., circostanza che renderebbe più produttiva la relativa discussione), la UIL ha dimostrato il suo apprezzamento, seppur prudente in attesa di conoscerne meglio le specifiche, come ad esempio portare le risorse del Contributo Unificato Tributario nell’ambito del FUA così da poterlo finalmente erogare in modo più equo e meno penalizzante anche per remunerare il direttori delle CTP recuperando così fondi per il personale, come anche la proposta di parificare le Indennità di Amministrazione di tutto il personale del Dicastero, d’altra parte permangono, anzi aumentano le nostre perplessità sulla reiterazione di alcuni comportamenti, avverso i quali la scrivente ha già recentemente ed ampiamente negato il proprio assenso.
Non può dunque essere accettata la richiesta:
di aumentare le Posizioni Organizzative se non in presenza di un'esplicita intesa che, a differenza delle ultime assegnate, preveda chiari ed oggettivi criteri per individuare le professionalità destinatarie regolarizzando anche quelle già in essere;
il numero di circa 2.000 posti per le progressioni economiche, in quanto insufficiente per compensare coloro che non sono riusciti a superare le ultime selezioni;
né possiamo condividere la previsione di espletare una nuova procedura di progressioni economiche con una non “formazione” effettuata di recente per le stesse anche se è necessario trovare il modo di riconoscere a coloro che hanno effettuato tutta la procedura progressioni economiche 2016 un punteggio di merito;
Da restituire al mittente risultano, inoltre, le proposte di istituire varie indennità da attribuire ai responsabili ed addetti alla sicurezza, ai funzionari delegati a rappresentare l’Amministrazione in giudizio ed agli autisti, e le cui somme ricadrebbero interamente sul FUA: è semplicemente impensabile anche solo concepire che si possano “retribuire” esigenze interamente in capo all’Amministrazione utilizzando, e conseguentemente depauperando, i soldi dei lavoratori, già pesantemente penalizzati dalla forte riduzione del comma 165, e per il quale speriamo che chi di dovere possa rispettare l’impegno preso, al tavolo stesso, di reperire risorse fresche e stabili atte quantomeno ad attenuare al minimo i previsti tagli.
Ci auguriamo che al prossimo incontro, previsto per il 9 marzo p.v., l’Amministrazione comprenda che il FUA non può certo trasformarsi in un novello pozzo di San Patrizio, da considerare come fonte inesauribile di risorse per compensare la mancanza di risorse proprie: suggeriamo di rivolgersi senza indugio al Governo, che in altre occasioni dimostra di non aver troppi problemi a reperire risorse (vedi decreto salva banche), e lascino perdere i pochi spiccioli di cui possiamo ancora usufruire con mille difficoltà.
Noi non abbiamo preclusioni di sorta a chiudere buoni accordi con l’Amministrazione qualora essi risultino favorevoli ai lavoratori, siamo disponibili ad accordarci per la previsione di nuove progressioni economiche, purché il numero non sia inferiore a 2400 posti disponibili e le prove a quiz già svolte siano da sole sufficienti a garantire il punteggio previsto per la cd “formazione”, senza sottoporre il personale interessato ad un nuova umiliazione; anche attribuire nuove posizioni organizzative può non essere un tabù, a patto che se ne dimostri la necessità organizzativa e siano concordati criteri riscontrabili e realmente “premianti”, e non un volgare mezzo per magari accontentare arbitrariamente pochi eletti.
Occorrono semplicemente equilibrio, ragionevolezza e rispetto dei ruoli: noi faremo, come sempre, la nostra parte.
Roma, 01 marzo 2017
Il Coordinamento