LA SPENDING REVIEW AL DIPARTIMENTO DELLE FINANZE

 

Sulla spending review sappiamo tutto o meglio sappiamo quanto costerà ai lavoratori e ai cittadini, tagli lineari non mirati e con la particolare attenzione di non colpire né tagliare i costi della politica, né gli sprechi veri.
Certo gli sprechi vi sono anche nella pubblica amministrazione, ma anziché tagliare selettivamente, si è preferito procedere “un tanto al chilo”, questa l’amara medicina impartita dal Governo dei super tecnici e ancora il peggio dovrebbe arrivare almeno da quanto appreso dai giornali in questi giorni.
Alle volte ci chiediamo dove hanno studiato questi tecnici, perché comprendere che di fronte a tale vasta crisi la ricetta non può essere solo il rigore, non occorrevano studi bocconiani. E la soluzione non è nel tagliare a chi già vive di sacrifici, a chi sopravvive a fatica e vede servizi ridotti e aspettative di miglioramento sempre più lontani, ma servirebbe una politica di sviluppo, un piano industriale serio, all’interno del quale collocarci pure la Pubblica Amministrazione, che in altri Paesi Europei non è additata come il male da annientare, anzi è motore di sviluppo.
Certo non siamo così sciocchi da sottovalutare la necessità di tagliare dove lo spreco assume una valenza inaccettabile, e abbiamo l’obbligo come O.S. di denunciare lo sperpero di denaro pubblico per scelte fatte dalla nostra Amministrazione che francamente non condividiamo.
Ecco un esempio: a seguito del trasferimento degli uffici del Dipartimento delle Finanze presso lo stabile di Via Dei Normanni in Roma, ove lavorano pure i dipendenti degli organi giurisdizionali si è pensato bene, per scelte logistiche e di organizzazione del lavoro dello stesso dipartimento, di non prevedere ad uno spazio idoneo per gli archivi correnti.
In buona sostanza, trattandosi di un tribunale tributario, se le parti chiedono di visionare un fascicolo
processuale del 2011 (pratica ordinaria e corrente) viene incaricata una società – la “3P“ di recuperarlo e consegnarlo dall’amena Pratica di Mare frazione di Pomezia a costi che non riusciamo a sapere, ma sicuramente superiori da prendere un ascensore.
Come dire una scelta strategica e sicuramente in linea sia con la spending review, e soprattutto con il buon servizio all’utenza che avendo cura di vedere una pratica nell’attesa della richiesta si sentirà rispondere passi tra qualche giorno, la navetta prevista per il trasporto fascicoli è trisettimanale.
Che meraviglia una scelta degna di fini cervelli, che di questo passo raggiungerà l’obiettivo previsto:
peggiorare il servizio e aumentarne i costi.
Ecco allora delinearsi una spending review con due faccie: quella dei tagli ai lavoratori e ai servizi ai cittadini e quella rivolta a chi deve scegliere come far funzionare un ufficio dove, immaginiamo, la fantasia al potere, mal si concilia, in questo caso, con risparmi veri.

Roma, 16 ottobre 2012

BORDINI Andrea G.                                                               ZANETTI Massimo