Questa Organizzazione Sindacale, se ha espresso il proprio plauso al Capo Dipartimento del MEF, per essersi attivato con solerzia e scelta di seducenti parole per rispondere, in data 07.12.2016, alle nostre pressanti richieste di chiarimento su argomenti di primaria importanza, come la di sicurezza di tutto il personale assegnato alla sede ministeriale di via XX Settembre per la prevenzione antincendio e l’adeguamento urgente di tutto l’edificio alla normativa antisismica, ora è costretta a rilevare che nulla di quanto promesso è stato attivato.
Non uno dei tanti adempimenti necessari e tempestivi sembrerebbero essere stati avviati, neanche l’aggiornamento di quel famoso piano di emergenza che in caso di pericolo dovrebbe garantire l’eventuale evacuazione dai locali interessati.
Ricordiamo ancora una volta ai nostri Signori Dirigenti Ministeriali che la redazione del Piano di Emergenza è obbligatoria per tutti i luoghi di lavoro ove sono occupati 10 o più dipendenti ed in quelli ove si esercitano attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D.M. 16/02/1982.
Il Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. tra le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro individua anche “le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato” (art.15 comma 1 lettera u). Sulla base delle prescrizioni sopra citate e all’esito della valutazione del rischio d’incendio, il datore di lavoro adotta le necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio riportandole in un piano di emergenza elaborato in conformità ai criteri dell’allegato VIII del D.M. 10/03/98.
In verità a distanza di un notevole lasso di tempo, oggi i nostri dubbi rimangono invariati.
La nota n.0134098 del 25/11/2016, del Capo di Dipartimento DAG, formalmente corretta e rassicurante nella promessa di procedere verso una moderna politica di sicurezza dei lavoratori, assumendosi peraltro impegni e premure, in realtà si è rivelata per quello che era:
SOLTANTO UNA INSALATA DI PAROLE CONDITA DA BUONI PROPOSITI!!
Oggi, siamo costretti a rimarcare, che nessuna, ripetiamo NESSUNA delle promesse fatte si è concretizzata, sia in termini di adeguamento e potenziamento delle politiche di sicurezza Antincendio sia, ed è questo un punto ancora più allarmante, per lo stallo che appare essere cronico, di aggiornamento alle Norme Antisismiche di tutto l’edificio di via XX Settembre.
La situazione delineata non pare diversa nei fatti da quella delineata qualche mese fa in cui alcune strutture erano state adeguate e molte altre no. Come se, in altre parole, ci fosse stato detto:” … Alcuni si potrebbero salvare ma gli altri no”.
E’ sbagliato intendere questa interpretazione come logica e corretta, visto che ad oggi abbiamo contato solo centinaia di parole e nessun fatto concreto?
Ricordiamo e ci limitiamo a riferire in tema di “pericolo grave e immediato”, che i dati pubblicati dell’Osservatorio antisismico ci raccontano che sono più di quaranta gli eventi sismici che si sono succeduti nel Lazio, solo nel periodo compreso tra il 02 febbraio al 15 febbraio del 2017.
E che cosa fanno i Responsabili del Ministero?
Una impressionante produzione di chiacchiere sul divenire, di proposte futuribili, di attivazioni future di commissioni preposte e proposte di nomine, nomine e ancora nomine per chissà quale incarico.
Allora appare assolutamente lecito porre questa domanda:
I dipendenti in caso di pericolo grave e immediato, come nel caso di terremoto o di incendio, possono OGGI lavorare in piena sicurezza nello stabile di via XX Settembre?
Questa Organizzazione Sindacale, a nome e per conto di tutti i lavoratori del Ministero dell’Economia e delle Finanze, non reputando quindi esaustiva la nota DAG allegata, avente per oggetto: Nota di sollecito chiarimenti sul mancato adeguamento alle norme di sicurezza. Sede ministeriale di Via XX Settembre, n.0134098 del 25/11/2016, chiede con rinnovata impellenza di essere ulteriormente e specificatamente informata, su tutto quello che era stato già sollecitato, anche con i precedenti atti di diffida sulle materie in questione.
Si riserva allo scadere dei 30 giorni ed in mancanza di interventi o risposte su tutte le nostre richieste relative al dlgs 81/2008 e successive modificazioni, di inoltrare pubblico esposto alla competente Procura della Repubblica a tutela di tutti i lavoratori.
Roma, 23 Febbraio 2017
Il Coordinatore Generale Il Vice Coordinatore Nazionale
Andrea G. Bordini Guido Compagnone