Spesso gli uomini nel loro agire sembrano o sono guidati da una follia apparentemente incompiuta o dovremo dire incomprensibile.
Nel caso dei poeti – la frase è di Alda Merini – sappiamo che la follia era tratto distintivo, il punto d’arrivo di una straordinaria sensibilità che coniugava profondità di pensiero e capacità di amare la vita, mentre nel caso delle scelte della Amministrazione Finanziaria e più precisamente del MEF ci sfugge, per essere buoni, la destinazione di tanta follia.
Ma vediamo di cosa si tratta e si ci resta del tempo andremo pure con gli…applausi in questo caso di scherno.
In quel di Milano si sta immaginando di allocare le Commissioni Tributarie ( CTP e CTR ) mirando ad obiettivi che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico che per noi resta supremo e nulla hanno a che fare con la logica del risparmio.
Nella annosa questione relativa alla allocazione delle CC.TT. e presa visione del copioso carteggio avvenuto tra Presidente della CTR Lombardia e gli uffici centrali del MEF, i nostri convincimenti non possono che essere radicati nel ritenere l’operazione sbagliata nel merito e nel senso.
In medias res potremo già affermare che da quanto ci risulta il canone di locazione dell’immobile dove andrebbero ad essere locate le Commissioni costerebbe circa euro 430.000/00 di canone locativo – e già qui l’asserito vantaggio di risparmio di spesa sarebbe di fatto cancellato – ma se non bastasse dobbiamo ricordare e dire con forza che la zona dove si insedierebbero le predette commissioni è mal servita da mezzi pubblici o dovremo dire non è proprio servita e poi non troppo sicura per la stessa incolumità dei lavoratori e dell’utenza tutta.
Il Presidente della CTR Lombardia in un carteggio che consta di ben 70 pagine e da ultimo con una missiva del 13 febbraio u.s., ha ricordato che esistono altre destinazioni possibili per allocare tali organi giurisdizionali , tutte rispettose sia del legittimo obbligo di produrre risparmio per il MEF e sia di garantire uno stabile logisticamente in grado di essere raggiungibile dai mezzi pubblici e quindi dai cittadini e non di meno di essere locato in una zona della città che non apra altri immediati problemi quali quelli della sicurezza e, lasciatecelo dire, dell’immagine della nostra Amministrazione.
La domanda quindi che ci viene spontanea è : cui prodest? chi ci guadagna?
In buona sostanza ci chiediamo e chiediamo alla Amministrazione – trattandosi tra l’altro di una trattativa tra proprietario privato e amministrazione quale sia il motivo di tanta forza nel sostenere una proposta che ci sembra sbagliata sia per il mancato risparmio, sia per l’immagine che daremo all’esterno e non da ultimo per il cattivo servizio in termini di mobilità per raggiungere tale stabile?
Se quanto detto non bastasse ricordiamo che esiste uno stabile Demaniale vicino al Palazzo di Giustizia di Milano che potrebbe garantire tale allocazione degli uffici a costo zero per le casse del Mef, sistemazione che potrebbe essere garantita pure al TAR di Milano e pure all’istituendo Tribunale Unificato dei Brevetti Europei , Divisione locale di Milano, il tutto con evidenti sinergie realizzabili tra i diversi uffici giudiziari ( giustizia ordinaria, amministrativa e tributaria) in ordine ad aule, accessibilità alle cancellerie-segreterie per avvocati e cittadini, nel perimetro della costituenda virtuale “ Cittadella giudiziaria di Milano”.
Tanto premesso chiediamo alla Amministrazione Centrale un apposito incontro al fine di un confronto che miri esclusivamente a trovare la soluzione migliore che non può essere solo quella dei risparmi di spesa che pure nel caso di specie sono garantiti.
Ci riserviamo, qualora non trovasse riscontro tale richiesta di incontro di adire una conferenza stampa in Milano pre rappresentare le nostre ragioni e chiedere conto di tali scelte.
Non ci resta che proferire applausi ripetuti…
Eloisa Dacquino Andrea Bordini Massimo Zanetti
UIL PA MILANO Coordinatore Nazionale Resp. Nazionale CC.TT.
UIL PA Mef