“Non passa giorno che gli organi di stampa non colgano l’occasione di dedicare pagine e titoli ad effetto alle presunte strette destinate ad abbattersi su assenze e malattie dei dipendenti del pubblico impiego, alle quali il Ministro della Pubblica Amministrazione starebbe alacremente lavorando per presentare la bozza di testo unico entro la metà di febbraio”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, il quale aggiunge: “Il tono salvifico con il quale viene annunciata la panacea di tutti i mali della Pubblica amministrazione ormai non ci stupisce più, ciò che invece ci infastidisce oltre misura è l’attesa ingiustificata per l’apertura della trattativa per il rinnovo dei contratti, considerato che sono trascorsi due mesi dalla sottoscrizione dell’accordo tra Governo e Sindacati confederali”.
Prosegue Turco: “Premesso che, come ben evidenziato nell’intesa, la materia dei congedi, permessi e malattie dovrà essere riordinata attraverso il confronto tra le parti e poi costituire l’oggetto di un successivo accordo quadro, ciò che lascia interdetti è l’attenzione riservata a soluzioni che hanno l’intento di sorprendere e che invece nel Pubblico Impiego esistono già. Od ancora, che si attribuisca un fine punitivo, ad esempio, alla possibilità di introdurre la malattia ad ore per le visite mediche specialistiche, fattispecie – invece - ampiamente auspicata dai lavoratori, costretti finora ad utilizzare permessi, ferie o giornate intere di malattie con decurtazione della parte accessoria del trattamento economico spettante”.
“Ma - evidentemente – giocare sporco risponde a delle logiche con le quali non siamo consoni confrontarci. Detto questo – incalza il Segretario Generale della Uilpa – il terreno va comunque sgombrato dai luoghi comuni. Dal rapporto INPS relativo all’anno 2015, si registra - rispetto all’anno precedente - un aumento dei certificati medici sia nel settore pubblico sia nel settore privato, rispettivamente del 4,3% e del 4,9% nonché un aumento del numero degli eventi morbosi, rispettivamente del 2,9% e del 4,7%. Un mito da sfatare, dunque, quello di una presunta maggiore predisposizione all’utilizzo dell’assenza di malattia nel settore pubblico rispetto al mondo del lavoro privato. Ma dirò di più: in entrambi i settori l’incidenza del numero degli eventi morbosi nella giornata di lunedì è simile, anzi - per dirla tutta - nel Pubblico Impiego è inferiore di 3 punti percentuali.”
“Ma questi dati sulla stampa e nei talk show non vengono diffusi – chiosa Turco - perché l’immagine del dipendente pubblico furbetto e privilegiato fa comodo a troppi. Dal canto nostro, fermo restando che chi sbaglia deve pagare e non troverà alcuna sponda nella nostra Organizzazione Sindacale, possiamo affermare, con i numeri e le fonti ufficiali alla mano, che ci troviamo ancora una volta davanti al tentativo - malcelato e strumentale - di plasmare nell’immaginario collettivo la figura del lavoratore pubblico truffaldino, ad uso e consumo del politico di turno, e ciò proprio in prossimità dei rinnovi contrattuali”.
“Il Ministro Madia – conclude Turco – non si perda dunque tra cavilli normativi che riguardano questioni che andranno comunque affrontate in sede di contrattazione e ci convochi tempestivamente per definire i rinnovi contrattuali”.