FACITE AMMUINA

Ci troviamo costretti, per l’ennesima volta, a dover constatare che in occasione dei noti (e tragici) eventi sismici che hanno interessato le aree del centro Italia e che sono stati chiaramente avvertiti a Roma, provocando tra le altre cose la sospensione dei servizi di metropolitana e l’evacuazione di quasi tutti i plessi scolastici, sono riemerse le ormai croniche mancanze ed inefficienze di questa Amministrazione in materia di sicurezza.

Abbiamo infatti assistito all’ennesimo teatro dell’improvvisazione, con il personale che, giustamente allarmato dalle scosse avvenute in sequenza, ha assunto iniziative anarchiche dettate unicamente dall’emozione del momento piuttosto che seguire un iter comportamentale prestabilito, così come si era già verificato in altre situazioni in passato anche recente, vedi black out del novembre 2015.

E non poteva essere altrimenti, poiché alla data di oggi, nonostante infinite richieste, solleciti, finanche diffide già inoltrate a chi di competenza, seguite solamente da rassicurazioni molto generiche, l’ultima delle quali resa dal Capo Dipartimento in occasione dell’incontro avuto con le OO.SS. il 21 dicembre u.s., non risulta sia stato prodotto alcun piano di emergenza concernente gli uffici centrali del Mef.

Dunque, i corridoi di via XX Settembre risultano essere ancora privi di adeguata segnaletica di emergenza; i cosiddetti “spazi calmi”, che dovrebbero servire quali luoghi in cui i lavoratori possono mettersi in sicurezza, sono invece occupati da scrivanie e postazioni informatiche come qualsiasi altra stanza; non sono state effettuate, da circa due anni, le prescritte prove di evacuazione per tutto il palazzo, nonostante la presenza di centinaia di nuovi colleghi già da diversi mesi; non è stata mai formata una “squadra” di emergenza che si incarichi di supervisionare le necessarie operazioni da compiere in situazioni di emergenza, dia assistenza ai disabili presenti in ufficio e curi la comunicazione immediata da rendere a tutto il personale, senza che invece i colleghi prestino orecchio a più o meno fondate voci di corridoio per sapere il da farsi.

Non è certamente tollerabile il prolungarsi di tale stato dei fatti, né che un ministero dalle dimensioni ed importanza qual è il MEF si ritrovi ancora oggi in gravissimo ritardo rispetto a quanto prescritto dal D. lgs. 81/2008. Lungi da voler fare i menagrami della situazione, non vorremmo si verificassero quelle tipiche situazioni “all’italiana” in cui, come riporta un vecchio detto, si montano i portoni di ferro dopo che la chiesa è già stata derubata, perché se la posta in gioco è l’incolumità delle persone, c’è poco da scherzare o da “fare ammuina”…

Roma, 26 gennaio 2017

                                                                                

Il Coordinatore Sostituto                            Il Coordinatore Generale

       Valerio Romito                                        Andrea G. Bordini

 

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