L’ipotesi di attuazione del D.P.C.M. n. 158/2016, che introduce un Sistema di Valutazione del personale, presentata ieri dall’Amministrazione alle OO.SS., è stata da queste unanimemente e nettamente respinta al mittente, in particolare dalla UIL per le ragioni esposte nel comunicato di ieri, in quanto si tratta di una procedura alquanto indefinita, con una componente discrezionale eccessiva e difficilmente verificabile o contestabile, nonché una tempistica “temeraria” visto che entrerebbe a regime tra pochi giorni. Nondimeno, si è avvertito un palese contrasto tra il propugnare un atto unilaterale partorito senza un minimo contributo richiesto ai rappresentanti dei lavoratori, ed il nuovo percorso intrapreso con l’accordo sul rinnovo dei contratti pubblici che invece riporta la contrattazione, e dunque la condivisione, al centro dei rapporti tra amministrazione ed organizzazioni sindacali.
Nel corso della riunione, però, abbiamo anche avuto modo di assistere, a seguito di alcune comunicazioni di servizio rese dal Capo Dipartimento, a reazioni quantomeno “curiose” da parte di qualcuno, come ad esempio per chi criticava il metodo di scelta delle posizioni organizzative dopo che solo pochi mesi prima aveva firmato un accordo in cui praticamente si dava carta bianca all’Amministrazione, o lo stupore di altri nell’apprendere l’intenzione, da parte dell’Amministrazione, non solo di mantenere la stessa percentuale di posti (65%) rispetto agli effettivi partecipanti alle prossime progressioni economiche, con buona pace di chi ancora fino a ieri, per calmierare i malumori dei migliaia di dipendenti che non sono risultati vincitori alla procedura appena conclusa, prometteva una sanatoria generale entro il prossimo anno, ma soprattutto di riproporre la sciagurata formula, comprensiva di quiz finali, per le prossime tornate, ed anzi aggiungendo, non appena sarà utilizzabile, l’ulteriore punteggio che deriverà proprio dal nuovo sistema di valutazione.
Si saranno dunque definitivamente resi conto coloro che, per giustificare lo sciagurato avallo della formula che ha caratterizzato la procedura appena conclusa, millantavano l’inserimento dei test quale unico modo per evitare l’utilizzo di una procedura valutativa che comunque non poteva essere utilizzata in quanto non esistente al MEF, e che invece sarà prontamente ed ugualmente aggiunta ai criteri già noti, creando ulteriore disagio e malumore tra il personale?
Siamo dunque ansiosi di scoprire quali comportamenti intenderanno assumere e quali giustificazioni tireranno fuori alla luce di tali “rivelazioni”, che forse tali non sono visto che scrivevamo le stesse cose da tempo. Per quanto ci riguarda non c’è bisogno della sfera di cristallo, in quanto non abbiamo bisogno di cambiare una rotta che abbiamo convintamente e coerentemente seguito e che continueremo a seguire.
Nel frattempo, buon Natale a tutti.
Roma, 22 dicembre 2016
Il Coordinamento