L’Amministrazione, con l’approssimarsi della trattazione di alcuni dei ricorsi presentati al fine di modificare la procedura relativa alle progressioni economiche, ha chiesto al giudice di far intervenire le OO.SS. firmatarie dell’accordo, da cui successivamente è scaturito il relativo bando, per avere un “supporto” processuale a sostegno delle proprie tesi difensive.
Tale circostanza troverebbe riscontro in alcune istanze formulate nei giorni scorsi da una di queste organizzazioni, tramite le quali avrebbe richiesto copia dei suddetti ricorsi in quanto “interessata direttamente”, e palesando altresì la volontà, appunto di intervenire nel contenzioso con i propri legali contro i lavoratori.
Ricordando che i dipendenti del Mef, utilizzando le varie convenzioni messe a disposizione dai sindacati UIL e FPM, hanno spontaneamente, convintamente e massicciamente presentato ricorsi giurisdizionali che, in caso di esito positivo, non potrebbero danneggiare in nessun modo gli altri lavoratori ed anzi consentirebbero l’applicazione corretta delle norme contrattuali, in quanto il giudice potrebbe cancellare la prova d’esame ma l’impianto dei passaggi di posizione rimarrebbe valido, ci viene spontaneo fare alcune considerazioni su questa insolita (e probabilmente inedita) situazione: innanzitutto ci sfugge quale possa essere l’interesse diretto di un sindacato in una progressione economica, in quanto non titolare di alcun diritto o interesse che possa essere potenzialmente leso dall’esito della procedura; inoltre ci appare assolutamente incredibile che una organizzazione che dovrebbe avere come scopo primario la tutela dei lavoratori possa addirittura, probabilmente per interessi di “bottega” schierarsi al fianco dell’Amministrazione e, soprattutto, contro coloro che hanno scelto, seppur per via giudiziaria, di cercare di ripristinare una condizione di legalità.
Ma, si sa, la vita è anche una questione di scelte. Non è un caso che ad avversare l’accordo integrativo siano state le OO.SS più rappresentative: UIL sulle aree professionali e FPM sulla dirigenza.
Non si stupisca poi qualcuno, convinto a modo suo di avere l’appoggio della stragrande maggioranza dei dipendenti, quando il responso delle urne dice tutt’altro!
Roma, 11 ottobre 2016
UILPA-MEF FPM
Nicola PRIVITERA Rita Bontempo