L’E’ TUTTO SBAGLIATO, L’E’ TUTTO DA RIFARE

Altro giro, altra corsa, altri problemi: il tempo trascorso da quando è iniziata la procedura fino ad oggi non solo non è servito a risolvere le criticità evidenziate, anzi ne mette in risalto ancora di nuove, e se ne sta accorgendo anche qualcun altro che se prima riteneva di aver avallato il miglior accordo possibile, ora paventa di chiedere l’esclusione del criterio della “formazione”: quando si dice la coerenza…

Il sistema continua ad essere fortemente instabile, e chi prova a seguire i singoli moduli viene molto spesso interrotto con un messaggio che avverte che si sta usando una connessione “poco affidabile” ed è costretto a ricominciare tutto da capo. Così come pare che lo stesso sistema non consideri né il tempo trascorso davanti al pc, né le parti già svolte, quindi o si riesce a finire tutto l’argomento in un’unica sessione (connessione permettendo), o è impossibile riprendere da dove si era arrivati. Lo stesso dicasi per le esercitazioni già svolte, per cui i pochi fortunati che sono riusciti a terminare una delle materie e le domande finali, non potranno in seguito consultarle e verificarle.

Ci viene inoltre segnalato che, a differenza delle ore minime occorrenti indicateci dall’Amministrazione nel Piano formativo dedicato alle progressioni, in realtà i moduli durano molto meno: ai lavoratori viene il dubbio legittimo di dover ripetere il tutto per arrivare alle ore prescritte.

Infine ci chiediamo: a distanza di dieci giorni dall’avvio dei corsi, che fine hanno fatto le domande che comporranno i test finali e le rispettive esercitazioni? È palese che ciò determinerà una manifesta disparità di trattamento tra chi verrà prescelto a fare gli esami nei primissimi giorni disponibili e chi alla fine del termine ultimo previsto.

In questa condizione di assoluta precarietà ed incertezza, il mese di luglio sta scivolando via con esiti assolutamente inconcludenti. Il risultato sarà, non potendo considerare, almeno per la maggior parte dei lavoratori, agosto un periodo utile alla causa, un settembre ingolfato tra lavoro e studio, con la certezza che alcuni settori del Mef non potranno sottrarre molto tempo a compiti che sappiamo indifferibili, costringendo di fatto i propri dipendenti a levare tempo al riposo ed alla famiglia per terminare il percorso della procedura, in barba alle previsioni contrattuali che prescrivono come la formazione debba essere svolta in orario di lavoro. Procedura che ogni giorno che passa diventa, da semplice progressione economica, una scalata impervia con pendenze da brivido.

Roma, 21 luglio 2016                                                   Il Coordinamento