CASSA SOVVENZIONI - "CARTELLE PAZZE"

In questi giorni l’Agenzia delle Entrate Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti – Sezione Gestione Tributi - Ufficio Gestione Dichiarazioni sta inviando, o lo ha già fatto, ad una fascia di contribuenti specifica (dipendenti del MEF appartenenti agli ex ruoli centrali titolari di un diritto sorto con l’iscrizione alla cassa sovvenzioni centrali del MEF e chiusa nel 1998) che hanno beneficiato di una sorta di “liquidazione” della cassa con pagamento pro-capite di somme proporzionate agli anni di servizio prestati e al grado rivestito.
Il MEF con modello CUD nel 1999 ha certificato le somme erogate a tale titolo applicando la tassazione separata (trattandosi di somme erogate nell’anno ma relative ad una vita lavorativa passata) tenendo conto, appunto, dei coefficienti di calcolo all’epoca in vigore per determinare l’aliquota media del biennio precedente.
Stiamo, comunque parlando di somme erogate nel 1998. Cosa si inventa l’Agenzia delle Entrate (dopo aver raschiato il fondo del barile adesso vogliono mangiarsi anche il “barile”) presto fatto: poiché nel 2007 sono state erogate “altre indennità ” che non è dato sapere a cosa si riferiscono ma che servono “evidentemente ad agganciare” le somme erogate 13 anni fa!!! e farne un unico cumulo rideterminandone l’aliquota media pari al 41,55%???. Tutto questo in violazione dei principi più basilari di equità e trasparenza dell’applicazione delle imposte. Ma la cosa più inquietante di tutta questa vicenda è che nel 1999 doveva essere inviato (o avrebbe dovuto farlo) il così detto modello 770 con il quale si certificava all’Agenzia quanto erogato ai singoli contribuenti e quanto applicato di IRPEF a tassazione separata.
L’epilogo di questa situazione che ha dell’inverosimile è che i dipendenti del MEF che si sono visti arrivare la Comunicazione dall’Agenzia sono di corsa andati agli sportelli dove candidamente gli addetti, preso atto che la questione così formulata avrebbe portato solo un contenzioso all’Agenzia con risvolti imprevedibili e probabilmente con addebito anche delle spese di lite, hanno riliquidato quanto già comunicato ufficialmente nel caso in esame (2.563,30 euro) portandolo a circa 400,00 euro con “soddisfazione del contribuente ignaro che neanche quei 400,00 euro sono dovuti poiché quelle “altre indennità” richiamate nella comunicazione pari a € 354,00 sono state già tassate alla fonte dal sostituto per cui al massimo si dovrà pagare la differenza su € 354,00 applicando un’eventuale differenza di aliquota.
Detto questo la UILPA-MEF, preso atto che si sta perpetrando ai danni dei pubblici dipendenti un’ulteriore attacco per discreditare la figura del “ PUBBLICO DIPENDENTE” (come se non bastasse essere fannulloni adesso diventiamo pure “EVASORI FISCALI”), se l’Amministrazione non provvederà a risolvere la questione (come formalmente ha già comunicato di farlo vedi allegato), metterà a disposizione degli iscritti il proprio avvocato (vedi convenzione UILPA) di quanti ritengono volersene avvalere per chiedere all’Agenzia con un’istanza in autotutela di “cancellare” quanto comunicato ovvero di proporre ricorso tributario contro l’Agenzia.
 

 

Roma, 04 luglio 2011                                            Il Coordinatore Generale
                                                                                  BORDINI Andrea G.