A DIFESA DEI LAVORATORI. SEMPRE

Sì, lo sappiamo, abbiamo un vizio. Ne soffriamo da sempre e non riusciamo ad eliminarlo, è persistente, pervasivo, coriaceo: abbiamo a cuore le sorti dei lavoratori e le poniamo dinanzi a qualsiasi altro interesse, sia esso personale o di organizzazione.

A causa di tale vizio, se i lavoratori del Mef, a seguito di una iniziativa spontanea e capillare che ha coinvolto in tutta Italia circa l’85% del personale, hanno manifestato a tutte le OO.SS. il loro profondo stato di “malessere, amarezza e disorientamento”, noi non riusciamo a rimanere insensibili, non potendo fare altro che raccogliere l’invito dei lavoratori, che oltretutto, ovviamente condividiamo sin dalla prima ora, e ci sembra non sia un segreto per nessuno.

Poi ci sono altri che si pongono a difesa di certi accordi in barba alle richieste di aiuto di coloro che dovrebbero tutelare, ma questi sono fatti loro e chi di dovere (i lavoratori) ne trarrà le giuste conseguenze. Forse dovrebbero preoccuparsi di questo aspetto e non delle politiche sindacali degli altri.

Vorremmo inoltre informarli che noi non possiamo proporre nessuna iniziativa giudiziaria sulle procedure riguardanti le progressioni economiche, in quanto non siamo portatori di alcun interesse diretto, né rischiamo alcuna lesione di un nostro diritto soggettivo: chi lo proporrà saranno i lavoratori stessi con il nostro supporto tecnico, se lo vorranno. Se qualcuno vorrà mettere ancora in dubbio la nostra onestà intellettuale, estraneità ed imparzialità, non esiteremo a dare mandato al nostro legale per tutelare la veridicità dei fatti e la nostra immagine. Se qualcuno non capisce neanche stavolta, magari nel prossimo comunicato metteremo le figure esplicative…

Per cui non si preoccupino: se nessuno vorrà ricorrere, noi continueremo ad adeguarci alla volontà dei lavoratori, come sempre. Anzi aggiungiamo: se l’accordo ed il bando sono così perfetti, conformi e coerenti con la normativa vigente, quali sarebbero i pericoli di cui si ha tanta paura? Qualsiasi sarà l’eventuale decisione di un giudice ci adegueremo, perché purtroppo abbiamo un altro vizio: ci piace seguire le regole.

Roma, 7 Luglio 2016                                              Il Coordinamento