AVANTI IL PROSSIMO

Aumenta rapidamente il numero dei pentiti sulla sottoscrizione dell’accordo per le progressioni economiche: infatti, solo pochi giorni dopo, un’altra O.S. firmataria si accoda alla prima,  chiedendo un incontro con l’Amministrazione volto a correggere lo “sbaglio” della formazione vincolante per l’esito finale della procedura.

Ma se già la prima “redenzione” ci ha lasciato sorpresi, questa ha quasi del grottesco, poiché la stessa O.S., all’indomani della pubblicazione del bando, ha pubblicamente continuato non solo a gonfiare il petto, forte dell’avvenuta certificazione degli organi di controllo (da noi ampiamente prevista), ma anche a buttare fango su chi aveva fiutato tutto e conseguentemente non avallato tale obbrobrio giuridico, tacciandolo con vari epiteti tra i quali ricordiamo farneticanti, ignoranti, bugiardi, ciechi solo per citare i più gentili.

Ora ci chiediamo: visto l’atteggiamento di chiusura ad oltranza che l’Amministrazione ha tenuto per tutta la durata della trattativa, in particolare sull’argomento “formazione”, davvero questi signori sperano di risolvere la questione con un semplice incontro? Bisognava aprire gli occhi prima, quando il contratto stesso ci dava la possibilità, presentandoci con una posizione forte e condivisa, di incidere sostanzialmente sul contenuto del bando. Adesso si prova a chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.

A meno che non decidano di ritirare la firma dall’accordo, annullando conseguentemente la validità del bando e causando uno stop forse definitivo alle progressioni economiche 2016. Cosa che non auspicavamo e non auspichiamo: puntavamo e puntiamo ad un accordo migliore, più equo e rispondente al contratto, se succederà qualcos’altro le relative responsabilità saranno chiare.

Ma ci viene da pensare che invece tutta questa manfrina equivarrà ad un “ci abbiamo provato” volto a tentare di recuperare un barlume di credibilità. Noi ci limitiamo a lasciare ai posteri l’ardua sentenza su chi in queste settimane ha realmente avuto a cuore le sorti dei lavoratori, e chi invece ha sottoscritto, con molta superficialità, accordi capestro.

Roma, 31 Maggio 2016                                             Il Coordinamento

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