RICHIESTA INCONTRO DST

L’Amministrazione, alla riunione del 23 marzo u.s., ha annunciato il trasferimento della Direzione dei Servizi del Tesoro dall’attuale sede di via Casilina a quella della Rustica. Tale dichiarazione, dopo un attento approfondimento, sembra frutto di un’analisi superficiale e del tutto strumentale che ha come fine il raggiungimento di obiettivi logistico-economici proposti e dai quali sembrerebbe non sia più possibile tornare indietro pena una sonora figuraccia.
Inoltre viene da pensare, che chi ha proposto ed autorizzato tale spostamento non abbia la più pallida idea delle attività che vengono svolte quotidianamente nella Direzione dei Servizi del Tesoro, del tipo di utenza che giornalmente la frequenta, delle commissioni e comitati che in essa hanno sede; che rendono del tutto incompatibile l’ubicazione della direzione in una località al di fuori del Grande Raccordo Anulare e priva di adeguati mezzi di trasporto pubblico.
La Direzione dei Servizi del Tesoro è una direzione operativa e non di servizi, il suo trasferimento in via A. Soldati ne pregiudicherebbe in modo sostanziale il funzionamento e la sua efficienza in temi delicati quali il Comitato di Verifica delle Cause di servizio, la commissione Medica Superiore, la pensionistica di guerra, la commissione per i perseguitati politici e gli internati nei campi di concentramento, i rimborsi per la legge pinto e la Corte Europea dei Diritti dell’uomo, la gestione della commissione Medica di verifica, il bonus bebè, le indennità per la ingiusta detenzione ed errore giudiziario, quelle per gli emotrasfusi, quelle per i grandi invalidi e le vittime del dovere, etc.…
La Direzione dei Servizi del Tesoro non è un’entità astratta ma una macchina che quotidianamente si interfaccia con una utenza molte volte particolare e bisognosa di specifiche attenzioni anche con riferimento ai rapporti che continuamente sono in atto con il mondo legale.
Tutto quanto sopra dovrebbe bastare per dire che se si decide di trasferire la Direzione dei Servizi del Tesoro, per limitare i costi di locazione, questo va fatto in sedi che consentono il normale proseguimento delle attività e non in posti dove recarsi al lavoro rappresenta un’impresa.
Non è possibile cercare di raggiungere l’obiettivo prefissato di riduzione dei costi di locazione, peraltro assolutamente condivisibile, scaricando altri e ben più onerosi costi, in termini di funzionamento ed accessibilità, sulla collettività e i suoi dipendenti.
Per i dipendenti si apre un capitolo a parte, molti sono di età avanzata e non possiedono mezzi propri…… come andranno al lavoro? Oltretutto chi possiede l’auto dovrà fare fronte a nuovi ed importanti costi mensili legati al suo funzionamento ed al fatto che l’orario lavorativo giornaliero si allungherà di almeno altre due ore tra andata e ritorno dalle loro abitazioni.
In estrema sintesi il solo ipotizzare di trasferire la sede della Direzione dei Servizi del Tesoro in un luogo lontano, isolato e privo di collegamenti pubblici evidenzia il più totale menefreghismo (o la più totale ignoranza) di questa classe dirigente a fronte di dover garantire il corretto funzionamento delle strutture sensibili dello stato che forniscono servizi ed utilità ai cittadini, anche appartenenti alle categorie più svantaggiate.
Ma è possibile che tra tutti gli immobili di proprietà pubblica non si riesce a trovarne uno ubicato in un luogo almeno raggiungibile con i mezzi pubblici?
Si richiede inoltre che l’amministrazione fornisca tutte le necessarie e dovute certificazioni, ai sensi del dlgs81/2008 e s.m., relative ai locali, agli arredi, agli impianti, ed al microclima degli ambienti che dovrebbero essere destinati alla futura sede della Direzione dei Servizi del Tesoro, precisando che in loro assenza o incompletezza sarà ovviamente impossibile anche solo ipotizzare un loro futuro utilizzo.
In attesa di ricevere tutta la documentazione a riguardo e di ottenere un incontro specifico sull’argomento si porgono distinti saluti.


Roma, 12 aprile 2016


                 Il Vice Coordinatore                                     Il Coordinatore Generale
                   Nicola Privitera                                             Andrea G. BORDINI

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