Vorremmo dedicare pochi minuti per cercare di spiegare pochi concetti (non troppi che poi magari si confonde) al sindacatino per nulla rappresentativo, il cui unico scopo di vita pare essere, anziché la difesa dei lavoratori, quello di prestare esclusive e continue attenzioni verso la nostra attività sindacale, inondando ascensori e servizi igienici del Mef di volantini a noi dedicati: 1.Il Sindacatone rappresentativo è fiero di avere ottenuto “tantissimi voti” nelle ultime elezioni per la RSU che hanno confermato le precedenti ed addiruttura sono aumentati, poiché equivalgono ad un riconoscimento dei lavoratori che evidentemente vedono in noi coloro che riescono, meglio di altri, a tutelare i loro interessi. Se il sindacatino per nulla rappresentativo ritiene che ci si debba vergognare del consenso e va fiero dei 46 voti ottenuti, oltretutto diminuiti rispetto la tornata precedente, sono fatti suoi;
2.Il Sindacatone rappresentativo ritiene ancora fermamente che la formazione sia indispensabile per “imprimere un salto di qualità alla professionalità dei dipendenti del Mef”, tant’è che abbiamo giudicato negativamente la proposta dell’Amministrazione proprio perché essa non prevede la formazione per come la intende il CCNL, ma un qualcosa di diverso e, di conseguenza, inaccettabile. Se il sindacatino per nulla rappresentativo ritiene invece che il lavoratori non meritino un accrescimento culturale e professionale, ma che debbano scivolare verso la mediocrità, sono fatti suoi;
3.Il Sindacatone rappresentativo non sente il fiato sul collo dei lavoratori, perché con i lavoratori dialoga e si confronta quotidianamente, accettando critiche e suggerimenti che poi utilizza nel fare proposte all’Amministrazione alla luce del sole, mettendoci il nome e la faccia. Se il sindacatino per nulla rappresentativo ritiene che fare sindacato significhi solo insultare, distruggere, cavalcare il disagio dei dipendenti per scopi autoreferenziali e populisti, senza mai avere il coraggio di prendere una posizione, anche scomoda, per non rischiare di ricevere “calci nel sedere”, sono fatti suoi.
P.S. Vorremmo infine avvisare il sindacatino per nulla rappresentativo che, contrariamente a quanto scrivono, il 30 marzo non potremo vederci, poiché noi, essendo davvero rappresentativi, saremo seduti al tavolo per lottare e cercare di ottenere quello che veramente è di interesse dei lavoratori che non hanno bisogno di intermediari per dialogare con noi e che fino ad oggi sono rimasti soddisfatti, Lui invece non ci sarà, perché rappresenta solo se stesso.
Ma questi, ovviamente, sono fatti suoi…
Roma, 24 marzo 2016 Il Sindacatone rappresentativo