RR.TT.SS.: DISASTRO ANNUNCIATO

In più occasioni la nostra O.S. ha chiesto sia ufficiosamente che ufficialmente di visionare ed essere partecipi per la stesura della circolare di riorganizzazione delle RR.TT.SS. che a nostro avviso sono un organo pulsante e produttivo del Dicastero, sono le nostre rappresentanze sul territorio e dovrebbero pertanto essere gestite ed amministrate con serietà. Ma la risposta è stata che questo tipo di informativa e consultazione non è dovuta alle OO.SS., dimostrando di fatto di non conoscere neanche la normativa riguardante il personale e le prerogative sindacali.
La nostra O.S. non si è arresa ed è venuta a conoscenza che il dipartimento della Ragioneria Generale avrebbe inviato al DAG la bozza della circolare da diramare alle RR.TT.SS. con le prime indicazioni operative al fine di recepirne eventuali integrazioni.
Da quanto risultarebbe dalle voci di corridoio, la bozza di circolare finora redatta denota una totale disconoscenza delle dinamiche interne e dei processi di governance tipici degli uffici periferici in parola, già fiore all’occhiello di una istituzione un tempo autorevole e prestigiosa. La cosa non ci sorprende, considerato che molto probabilmente gli estensori non hanno mai maturato neppure un giorno di servizio presso una sede territoriale.
L’insensato disegno prevederebbe l’accentramento presso gli uffici siti nei capoluoghi di regione di tutta una serie di funzioni quali: la gestione centralizzata dei beni mobili, l’acquisizione di beni e servizi, la rappresentanza in giudizio dinanzi alla giurisdizione pensionistica, i depositi provvisori e definitivi, i rimborsi del Capo X. Peccato che la maggior parte di questi uffici (Milano, Firenze, Roma, Catanzaro, Palermo…) siano da tempo al collasso in quanto affetti da gravissime carenze di organico (per quanto se ne possa sapere, atteso che, con un grande “colpo di genio”, le ultime piante organiche teoriche sono state redatte solo su base regionale)!
Il management degli ultimi anni si è infatti distinto, tra l’altro, per l’assoluta incapacità di ottenere (a differenza di quello di altre amministrazioni, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate), dai Governi di volta in volta avvicendatisi, un piano di assunzioni volto, da un lato, a sanare le carenze di effettivo e, dall’altro, a ringiovanire un organico la cui età media veleggia ormai oltre la soglia dei 55 anni. A ciò si aggiunga che è ormai imminente l’esodo di massa del personale reclutato con la legge 285/77! I fautori della spending, di fronte a tanta inconsistenza, hanno invece avuto gioco facile a falcidiare a più riprese uffici e organici della rete territoriale, con tagli insensati e a volte schizofrenici. Basti pensare alle Ragionerie delle nuove province, inaugurate in pompa magna nel 2000 e chiuse in gran fretta l’anno scorso, così bruciando milioni di euro di investimenti pubblici.
Siamo facili profeti nel prevedere che, se le cose dovessero corrispondere al vero, siffatti cambiamenti porteranno a scontri apocalittici tra i dirigenti delle RR.TT.SS. capoluogo di regione e non, analogamente a quanto già avvenuto in passato allorquando furono istituiti i dipartimenti provinciali. Nell'augurarci che non sia così, potremmo immaginare che qualche soggetto potrebbe approfittare per togliersi qualche “sassolino dalla scarpa” o per “salire in cattedra”, non facendosi sfuggire l’occasione per muovere “rilievi” sulla documentazione di spesa predisposta e per bloccare a tempo indeterminato acquisti non ritenuti indispensabili. Nella migliore delle ipotesi si avranno rallentamenti ulteriori nei tempi, già biblici, necessari per l’assegnazione dei fondi e la definizione delle procedure di spesa, in danno anche delle manutenzioni e della sicurezza del personale.
Inoltre, sembrerebbe che all'interno del documento ci sia un grottesco divieto, in contrasto con la declaratoria dell’area terza definita con il CCNL 14/9/2007 e con le istituende posizioni organizzative, di affidare la responsabilità dei servizi ai funzionari. Evidentemente, tra le altre cose, sfugge ai redattori l’importanza dei cosiddetti “capi servizio” nell’organizzazione e funzionamento delle Ragionerie territoriali dello Stato. Trattasi queste di figure altamente specializzate in attività tecnicamente complesse e radicate ormai da decenni nelle strutture periferiche, in assenza delle quali i direttori avranno estreme difficoltà di gestione, rischiando la paralisi dell’attività.
Venendo poi al riassetto interno degli uffici, sembrerebbe che sia stata delineata una divisione limitata a soli quattro servizi: “Affari generali, contenzioso, antiriclaggio”, “Riscontro e vigilanza su enti, entrate, contabilità, bilancio e patrimonio”, “Controlli preventivi e successivi”, “Stipendi, pensioni e altre spese fisse”. Nelle RR.TT.SS. site nei capoluoghi di regione si aggiungerebbe la segreteria della Commissione medica.
Anche ad un osservatore distratto non possono sfuggire: la commistione tra compiti di supporto e compiti di amministrazione attiva; la fusione, forzata e inspiegabile, di servizi, non a caso, in passato sempre tenuti distinti per ovvi motivi di totale differenziazione della natura delle attività svolte; l’impossibilità di assicurare la necessaria separazione dei processi a più elevato rischio di errori amministrativi e corruzione. I direttori avranno sicure difficoltà nella redazione degli ordini di servizio, non fosse altro che per la necessità di individuare i responsabili dei procedimenti nell’ambito dei servizi/settori da accorpare a scapito di posizioni di coordinamento consolidatesi negli anni, così alimentando conflitti e divisioni interne.
Noi siamo al fianco dei servizi alla cittadinanza e che gli stessi funzionino, ma con la pubblicazione di una simile circolare andrebbero, secondo il nostro parere, irrimediabilmente compromessi e si parlerebbe ancora una volta di una Pubblica Amministrazione mal gestita e poco funzionante a discapito dell’utenza.
Restiamo in attesa di una convocazione dovuta dall’Amministrazione e sicuramente vi terremo informati.

Roma, 10 febbraio 2016                                     Il Coordinatore Generale
                                                                               BORDINI Andrea G

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- Comunicato

 

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