La mobilitazione del personale del MEF è ormai divenuta permanente, visto che proseguirà fino al conseguimento dei risultati attesi. Ciò perché i lavoratori si sono definitivamente convinti che lottare è l’unico modo per far sentire la propria voce e le proprie ragioni, e che siamo chiaramente ad un punto di non ritorno: va colto l’attimo, va battuto il ferro finché è caldo.
Come anticipato nel comunicato di ieri, la UIL non mancherà di dare il proprio apporto con iniziative future in modo che chi si è fattivamente impegnato ed esposto fino ad oggi, possa essere coadiuvato dalle centinaia di colleghi delle altre sedi che da giorni ci chiedono di poter partecipare alla protesta spontanea.
Le stesse saranno di settore, di categoria, fino a culminare nella manifestazione nazionale organizzata con le confederazioni il 28 novembre p.v..
Manifestazione alla quale ci auguriamo che, accanto alle decine di migliaia di lavoratori che accorreranno da tutta Italia, si unisca la società civile che esige che vengano garantiti i servizi pubblici essenziali, come in qualsiasi altro paese democratico e moderno che possa definirsi tale.
I soldi per restituire il ”maltolto” ai dipendenti ci sono e sappiamo dove trovarli (vedi allegato), ed ovviamente vigileremo affinché queste risorse non vengano sottratte dalla Presidenza del Consiglio per fini “impropri”. Ma un dato è ormai chiaro a tutti: in gioco non c’è solamente la questione salariale, ma anche la riconquista della propria dignità calpestata da una politica che ci vede solo come costo invece che come servizio insostituibile per il Paese e la cittadinanza.
Vi anticipiamo che l’Amministrazione ha comunicato che per il giorno 3 novembre 2015 l’autorità politica convocherà la RSU Tesoro-RGS-DAG-UCDCOM.
Ma la protesta continua…
Il Coordinamento Provinciale