In questi ultimissimi giorni si susseguono voci sulla “distruzione” del patrimonio delle commissioni tributarie da intendersi proprio come soppressione di tali organi giurisdizionali, almeno per come sono stati fin qui conosciuti…
I giornali se ne se sono occupati in queste due settimane (Il Sole 24 ore in data 17 maggio, poi Italia Oggi del 26 maggio e da ultimo il Messaggero sempre ieri 26 maggio).
Quanto si legge per la verità non corrisponde esattamente a quanto bolle nella pentola, almeno per quanto noi ne sappiamo.
Si ipotizza, per volontà dei famosi (sic!) consiglieri del premier Renzi una trasformazione significativa di tali organi che di fatto muterebbero pelle diventando una sorta di Tar tributario con esclusiva sede Regionale, Giudici speciali togati e corposa riduzione del personale oggi in carico alle citate commissioni.
Per quest’ultimo si ipotizza un trasferimento all’Agenzia delle Entrate, ma anche qui abbiamo dei dubbi posto che l’Agenzia accoglie solo dipendenti anagraficamente giovani, con titoli di studio specifici e specializzati.
Insomma non vorremmo trovarci dalla sera alla mattina con uno stravolgimento in atto con ricadute pesanti in termini occupazionali e con una nuova significativa perdita salariale per questi lavoratori (comma 165 – Fondo di Previdenza etc…).
Perché quel che è certo è che tali nuovi organismi – Tribunale Tributario Provinciale e Corte di Appello Tributario – con personale dipendente non più dal MEF comporterebbe inevitabilmente la perdita secca di queste rilevanti quote di salario accessorio per non dire del Fondo di Previdenza, risorse fondamentali per la sopravvivenza di questi lavoratori.
Da qui la nostra preoccupazione e la nostra ferma contrarietà che avremo modo di rappresentare nei prossimi giorni con un dossier specifico da presentare al Ministro dell’Economia dove proveremo a far comprendere che se di riforma si vuole parlare questa non può prescindere dal personale e soprattutto non può snaturare la funzione sociale delle commissioni tributarie, organi che hanno in questi anni funzionato pur tra mille difficoltà organizzative.
Da ultimo noi richiamiamo l’ineludibile necessità di rafforzare la tutela giudiziaria del contribuente e quindi l’ipotesi di ridurre significativamente le commissioni tributarie provinciali e le loro articolazioni sono da intendersi pure come riduzione del diritto di difesa che diversamente deve essere garantito anche dalla possibilità di adire il proprio giudice naturale.
Vi terremo informati dell’evolversi della situazione e al contempo stiamo pure valutando di proclamare lo stato di agitazione del personale delle CC.TT.
Roma, 28 maggio 2015
Il Responsabile Nazionale CC.TT. Il Coordinatore Generale
Massimo ZANETTI Andrea G. BORDINI