MANOVRA ECONOMICA… QUALCOSA NON VA…
La UILPA il 19 dicembre p.v. sciopera nuovamente
Il varo del decreto Monti che qualcuno ha definito salva Italia lascia, a nostro avviso,, insolute alcune grandi questioni che questa O.S. ha posto nei mesi scorsi e che vorremo qui riassumere al finne di porr e in luce zone d’ombra che sembra non siano ben capite nemmeno da questo Governo di “tecnici”.
Gli ultimi dati sul divario inflazione e salari (retribuzioni contrattuali orarie)), la prima cresciuta nel 2011 il doppio della seconda, 3,4%% ed 1,7%%, ci mettono di fronte ad un quadro più drammatico del previsto, che attesta l’ulteriore aumento delle diseguaglianze con calo dei consumi, della domanda, del Pill, come d’altronde ha ribadito l’Ocse nelle stesse ore, o quasi, in cui veniva preparato il decreto, parlando apertamente di Italia in recessione nel 2012 ( Pil – 0,5% ).
Noi della UIL chiediamo da tempo più attenzione alla crescita ed al lavoro, ma purtroppo la recente manovra sembra non abbia recepito questa richiesta.
Gli elementi forniti dalle migliori aziende di statistica (salari, inflazione, occupazione),, indicano che noi siamo tra i peggiori Paesi dell’Europa, in sostanza la finanza si sta mangiando l’economia e nessun governo è riuscito a disciplinarla, pazzamente deregolata da Reagan e dai tanti seguaci del liberismo nel mondo.
Le disuguaglianze sono la causa prima della crisi economica che devasta il mondo occidentale, la finanza sregolata la causa seconda. Le differenze di guadagno tra operai e manager, passate negli ultimi decenni da 1/30 ad 1/300, hanno prodotto un forte callo della domanda, mentre il volume dell’economia finanziaria è arrivato a 88 volte l’economia reale, 600 trilioni di dollari contro 80 trilioni di PIL mondiale.
Nel nostro Paese nel 2010 si sono creati nuove classi di poveri, occupati che non arrivano a fine mese.
Allora, cari colleghi, oggi come ieri non è pensabile che a pagare il conto di una bolla speculativa, che si associa ad un calo della domanda, siano ancora i soliti lavoratori dipendenti e i pensionati, non è pensabile che ancora siano i salari già fermi ad essere oggetto di ulteriori saccheggiamenti, con l’ennesimo aumento della tassazione.
Per dirla tutta qui è in gioco una evidente regressione della stessa democrazia perché un conto è il rigore, necessario ed indispensabile, un conto che a pagare il buco di bilancio siano sempre i lavoratori dipendenti.
Noi della UILPA, assieme a CGIL e CISL funzione pubblica, ci vediamo costretti a riprogrammare, un nuovo sciopero (già indetto è svolto dalla UILPA il giorno 28 novembre 2011) e una nuova protesta perché l’equità non può essere una parola vuota, ma un tassello ineludibile di qualsiasi presente e futura manovra economica.
E ancora, basta fare cassa tagliando i nostri salari e la nostra produttività come recentemente avvenuto in occasione dello stanziamento delle somme relative alla legge 350/2003 art 3 comma 165, laddove ai lavoratori del MEF è toccato complessivamente un taglio medio del 52,47% di cui 11,44% per il Dipartimento delle Finanze e del 65,36% per il restante Ministero rispetto all’anno precedente.
Non possiamo accettare che ancora una volta a pagare siano i lavoratori del MEF.
Ci batteremo, come di consueto, per il ripristino delle somme per i lavoratori del MEF che hanno subito i maggiori tagli, terremo conto, ovviamente, dei colleghi del Dipartimento delle Finanze che in questa occasione hanno avuto tagli minori.
Pertanto le indiscrezioni circa un nostro atteggiamento che ci vedrebbe colpire, con la nostra legittima rivendicazione, i colleghi delle Commissioni Tributarie è destituita di ogni fondamento, mentre rimane forte la rivendicazione di un intervento che svolgeremo in ogni sede al fine di ripristinare le somme distratte per tutto il personale privato della propria dignità.
Roma, 12 dicembre 2011
Andrea G. Bordini Massimo Zanetti