Caro Matteo non saranno né le minacce né i ricatti a farti cambiare idea rispetto alla strada che hai tracciato per cercare di restituire l'Italia ai cittadini. Il fatto inconfutabile è che non ci sono risorse sufficienti per soddisfare le esigenze di tutti i lavoratori (i tuoi amici di centrodestra e centrosinistra ne sanno qualcosa) ed é encomiabile il tentativo di ridistribuzione della ricchezza (ottanta euro). Certo la mossa è stata abile ma non è la prima nella storia della nostra Repubblica: anche Silvio promise di aumentare le pensioni sociali e di assumere un milione di disoccupati. Parallelismo a te non gradito(?) ma evidente. Forse, se avessi dirottato queste risorse per trovare concretamente una soluzione alla disoccupazione, saremmo stati tutti più contenti. Avremmo fruito indirettamente di un beneficio destinato probabilmente anche ai nostri figli. Non ci hanno cambiato l'esistenza quegli spiccioli che ci hai elargito, salvo conguaglio, come la scarpa destra prima delle elezioni. Tra l'altro noi dipendenti statali continuiamo a non aver voce in capitolo e grazie alle campagne diffamatorie poste in essere nei confronti delle OO.SS. e dei loro rappresentanti, ancora una volta dovremo accontentarci di niente piuttosto che avere riconosciuto il nostro lavoro quotidiano. Matteo, sei sicuro di conoscere le condizioni di lavoro e di vita dei 3 milioni di dipendenti statali? Ogni giorno non facciamo che mettere un tappo alle infinite falle che caratterizzano la P.A. Cerchiamo di salvaguardare la nostra immagine, la nostra dignità che poi è quella di uno Stato che non perde la minima occasione per tradire i suoi servitori. Ringraziamo Dio ogni giorno per il fatto di avere un lavoro, ma temiamo sempre più che il peggio possa sconvolgere il nostro futuro e quello delle nostre famiglie. La verità purtroppo è un'altra: con la scusa della crisi state...stai dando il colpo di grazia allo Stato Sociale per favorire chi? Non ci interessa, e comunque non dovrai temere per le minacce o i ricatti, semplicemente allo scadere del tuo mandato, grazie alle azioni che nel frattempo avrai intrapreso (se continueranno ad essere misure di favore nei confronti dei dipendenti dello Stato), Tu in prima persona contribuirai ad allontanare definitivamente un bel po' di cittadini e di dipendenti statali dalla politica. Probabilmente il tuo futuro sarà come il nostro: senza certezze. Solo in quel momento potrai capire. Noi non abbiamo il passo da Star di Hollywood. Siamo, invece, abituati per giungere alla fine di ogni mese a vivere, passo dopo passo, con uno stipendio che ci costringe ad eseguire continui equilibrismi contabili pur non avendo conseguito (nella maggior parte dei casi) la laurea in economia. Apri gli occhi Matteo: nella P. A. il grasso cola solo nelle alte sfere. Da troppo tempo, noi, semplici dipendenti statali, siamo ridotti pelle e ossa. Questo sfogo, spero possa migliorare la tua considerazione nei confronti dei dipendenti di questo Stato che, nonostante tutto ti assicuro, continuerò, continueremo a servire.
Roma 08 settembre 2014