TANTO RUMORE PER NULLA

Potremo definire l’accaduto della CTP di Palermo del 09 ottobre 2013 “tanto rumore per nulla” ma sicuramente è utile per ribadire ai Giudici delle commissioni tributarie qual è il loro ruolo all’interno delle stesse.
Raccontando i fatti, un cancelliere della Commissione semplicemente non ha fatto utilizzare la sua postazione PC con il suo dominio finanze ad un Giudice per stampare sentenze da depositare successivamente in tale organo giurisdizionale.
Il diniego non aveva nulla di personale è bene chiarirlo subito, onde evitare, di spostare l’accaduto su tale piano e men che meno sul piano di scarsa attitudine alla fatica da parte del dipendente – cancelliere.
Più semplicemente non è possibile affidare il PC in dotazione, che è sotto il dominio finanze, e quindi aprirlo col proprio account a chicchessia in base al codice dell’amministrazione e meno che meno metter a disposizione materiale di cancelleria già scarsamente in dotazione per motivi di risparmio.
Potremo finire qui e liquidare l’accaduto ricordando che il personale di Segreteria delle Commissioni Tributarie dipende totalmente dal Direttore delle stesse e che viene utilizzato in supporto all’attività giurisdizionale e non dipende da quest’ultima così come più volte richiamato sia dalla Direzione della Giustizia Tributaria che dallo stesso Dipartimento delle Finanze.
Ma quanto ci preme sottolineare è che la vicenda proseguita poi con notevole carteggio – lettera del Giudice della CTP rivolta al Direttore della CTP di Palermo, al Sig. Presidente della stessa, al Consiglio di Giustizia Tributaria e al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento delle Finanze – rischia di aprire un inutile contenzioso tra chi opera con fatica, impegno e con scarse risorse e la Magistratura Tributaria, tra l’altro su una questione che all’attualità non prevede l’obbligo di stampare provvedimenti giurisdizionali redatti dal giudice tributario da parte della stessa sezione ove viene applicato il cancelliere.
Così come non è consentito, sempre all’attualità, l’accesso agli strumenti informatici dell’Ufficio che sono posti sotto il dominio finanze e la cui responsabilità ricade direttamente sull’account con cui quest’ultimo viene aperto.
Non abbiamo nessuna voglia di aprire polemiche con il corpo giudicante, ma una domanda l’abbiamo: è possibile che un giudice per un mancato uso del PC scriva a tutto o quasi il mondo?
Non vorremmo si trattasse di una consolidata abitudine al comando: ti ordino e tu esegui?
Sarà normale che se la cosa dovesse proseguire chiederemo a tutela del dipendente massima garanzia, trasparenza e controllo dagli organi competenti.
Nel frattempo un plauso al cancelliere che ha manifestato la sua impossibilità ad eseguire una richiesta sbagliata e allo stesso Direttore della CTP di Palermo che ha supportato con ampia motivazione il diniego.
Certo che in tempi come questi fa specie l’ardire di questo Giudice e speriamo pure faccia riflettere chi con tanta leggerezza ha sponsorizzato in tempi non lontani la destinazione di tali uffici – le CC.TT. – sotto il Ministero della Giustizia – o peggio ancora direttamente sotto il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria…..tanto al peggio come noto non c’è limite.

Roma, 21 ottobre 2013

              Il Coordinatore Generale                                     Il Segretario Nazionale
                  Andrea G. BORDINI                                            Massimo ZANETTI