STIPENDI INSUFFICIENTI & ALTRO

“I nostri stipendi sono inadeguati, non si arriva a fine mese, si fa molta fatica”.

Queste sono le parole che ogni giorno ci sentiamo ripetere dai lavoratori.

Comprendiamo il loro malessere e la loro frustrazione anche rispetto a un dipendente pubblico della Unione Europea.

Abbiamo un gap salariale di circa 1.000 euro con i nostri cugini europei a parità di costo della vita. E questo lo dicono i firmatari del C.C.N.L. nei loro congressi e lo stesso Ministro Zangrillo, salvo poi venderci che l’attuale contratto è il migliore di tutti i tempi.

Ma soprattutto, questo grandissimo e umiliante gap salariale si abbatte sulle nostre famiglie.

È umiliante essere costretti a dire ai nostri figli non ti posso pagare gli studi universitari perché devo pagare il mutuo (quando va bene) oppure l’affitto di casa.

Si pesano le spese di casa quotidiane per far tornare i conti, per poter pagare i beni di prima necessità, rincarati esponenzialmente negli ultimi 15 anni almeno del 40%.

Ci vogliono far credere che dobbiamo essere contenti dell’attuale rinnovo e che ci dobbiamo accontentare… anzi addirittura che siamo fortunati a non essere licenziati.

Fortunati di cosa? I dipendenti pubblici sono, da sempre, estremamente professionali e meritano rispetto e un contratto dignitoso.

Quello che abbiamo perso, in termini di adeguamento salariale, non sappiamo se riusciremo a riaverlo ma ci dobbiamo provare con forza e per questo dobbiamo avere il coraggio di cambiare.

Lo dobbiamo fare per la nostra dignità.

La UIL ha avuto il coraggio di dire di NO al contratto nazionale proposto al ribasso per tutelare i diritti dei lavoratori.

Non ci facciamo ricattare da chi si impone con arroganza e presunzione sui posti di lavoro, e lo dimostrano i fatti dove si negano anche i diritti e vengono respinte istanze.

Non siamo attrattivi per i giovani? E come potremo mai esserlo con stipendi così bassi, un lavoro agile a singhiozzo e ricattatorio, un sistema di valutazione ricattatorio e l’impossibilità di garantirgli un futuro di prospettiva?

Cosa vogliamo noi della UIL? Un contratto giusto dal punto di vista economico e giuridico.

Vota UIL per cambiare le cose.

Roma, 10 aprile 2025

                                       Il Coordinamento