Brutte sorprese. A marzo buste paga più leggere

Vengono al pettine i nodi sulla perdita di oltre il 10 per cento del potere d’acquisto dopo la firma del ccnl. A marzo buste paga leggere. I firmatari cercano di correre ai ripari accampando scuse inverosimili.

Da qualche giorno è visibile su Noi PA (o sui portali delle amministrazioni che non si avvalgono delle sue funzioni) l’importo dello stipendio del mese di marzo e i lavoratori si sono accorti che il salario è sceso rispetto non solo a quello del mese precedente, ma anche rispetto a quanto percepito lo scorso anno.

Ovviamente il loro disappunto, per usare un eufemismo, si sta rivolgendo verso i sindacati che avevano assicurato una barca di soldi con l’aumento contrattuale, che invece li rende più poveri in quanto, con l’inflazione al 16,5 per cento, il contratto si è chiuso con il solo 6 per cento di aumento.

È vero che gli arretrati verranno corrisposti con un’emissione a parte e, purtroppo, quando saranno erogati temiamo che lavoratrici e lavoratori avranno una brutta sorpresa, ma la situazione che si è venuta a creare rende plasticamente attuale il perché la UIL PA aveva rivendicato non solo l’anticipo dei soldi stanziati per il 2025, ma l’immediata detassazione del salario accessorio e l’aumento del valore del buono pasto PRIMA della firma del nuovo CCNL.

I firmatari del pessimo contratto, raggiunti dall’arrabbiatura del personale, ora mettono le mani avanti e cercano scuse che aggravano la situazione anziché giustificarla.

Infatti, stanno uscendo comunicati sindacali che giustificano i minori importi con una serie di scuse incommentabili. Ad esempio si accorgono ora che il Governo ha abolito l’esonero contributivo per i redditi più bassi rendendoli più “leggeri” del 6-7 per cento. Ma questo è avvenuto con la Legge di bilancio e cioè prima di fine anno e si sapeva da ancora prima! Anche per questo l’aumento contrattuale che non copre l’inflazione non doveva essere accettato. Insomma, il Governo con una mano ci dà un aumento contrattuale ridicolo e con le altre due mani se lo riprende. Non ci meravigliamo delle manovre governative, ma di un sindacato che gli “regge la coda” accettando un simile trattamento sì.

Le altre scuse vanno da “i soldi li abbiamo già presi precedentemente” a “è tutta colpa di NOI PA” (ebbene sì, abbiamo letto anche questa). Insomma, siamo a livelli talmente puerili da aspettarci, nei prossimi giorni, giustificazioni come “mi è morto il quinto nonno” oppure “il gatto mi ha mangiato i compiti”. Roba da asilo Mariuccia.

La realtà è che si è fatta un’operazione di fiancheggiamento al Governo sacrificando sull’altare della visibilità, i salari di lavoratrici e lavoratori delle Funzioni Centrali.

E c’è un solo modo per far sentire forte e chiaro il dissenso rispetto a un rinnovo contrattuale che ci rende più poveri economicamente e anche sul piano dei diritti, il primo di questi avere un sindacato che fa gli interessi dei lavoratori anziché quello della controparte.

Il modo per riaffermare la voce di lavoratrici e lavoratori è votare in massa alle RSU e farlo per la UIL PA, che non ha voluto svendere i salari e i diritti del personale!

NON SIAMO TUTTI UGUALI!

TU SEI LA NOSTRA PRIORITA’

ALLE PROSSIME RSU DEL 14/15/16 APRILE, RICORDATI CHE PUOI CAMBIARE:

VOTA LA UILPA

rsu