Consiglio di giustizia Tributaria. Osservazioni sulle disposizioni in merito allo Smart Working

In relazione alle disposizioni comunicate recentemente, vorremmo sottoporre alcune riflessioni sulle "anomalie" riscontrate, che, a nostro avviso, derivano da alcune indicazioni incoerenti o non pienamente giustificate.

Prima anomalia: “Dal 22 aprile al 2 maggio non sarebbe consentito usufruire dello smart working, e in caso di necessità di assenza, si dovrebbero prendere solo giorni di ferie.” Tuttavia, vorremmo precisare che lo smart working non è considerato un'assenza, ma una forma di presenza lavorativa, come indicato nelle normative vigenti. Pertanto, non si comprende per quale motivo non venga consentito, ma si preferisce chiedere al personale di usufruire di giorni di ferie invece di poter consentire il personale di lavorare da remoto.

Seconda anomalia: È stato comunicato che, nei mesi con ponti (aprile e maggio 2025), è consentito fruire dello smart working solo per due giorni a settimana. Si richiede quindi di ridurre la capienza dello smart working nelle settimane precedenti o successive ai ponti. A tal proposito, vorremmo chiedere: chi ha stabilito che si possano prendere solo due giorni di smart working a settimana? E cosa si intende con la dicitura "ridurre la capienza"? Sembra che ci sia una certa ambiguità nelle indicazioni fornite, che necessita di maggiore chiarezza.

Terza anomalia: È stato comunicato che non è possibile prendere smart working sia il venerdì che il lunedì, ma solo uno dei due giorni. La domanda sorge spontanea sulla base di quale disposizione o normativa venga stabilita tale limitazione. In assenza di specifiche giustificazioni, tale restrizione potrebbe risultare non solo difficile da comprendere, ma anche limitante l'organizzazione del lavoro.

Un'anomalia ben più grave è rappresentata dal fatto che tali disposizioni siano state imposte dalla “Segreteria” ovvero da un soggetto totalmente privo della qualificazione giuridica necessaria, e, cosa ancor più grave, da un'autorità giuridicamente non riconosciuta, che non ha alcun diritto di emanare atti vincolanti in tale ambito e rivolti al personale.

Tali situazioni, nell'ambito della gestione delle risorse umane, possono avere un impatto negativo sul benessere dei lavoratori, influenzando direttamente l'ambiente lavorativo e l'efficienza dell'organizzazione.

Per questo motivo, La invitiamo ad intervenire al fine di ripristinare un clima più sereno e positivo presso la sede del CPGT.

In attesa di riscontro, Le porgiamo distinti saluti.

Roma, 3 marzo 2025

Il Vice Coordinatore Generale     Il Coordinatore Provinciale   Il Responsabile Nazionale CPGT                           

  F.to Pantalea Anzalone         F.to Pasquale Rugiero          F.to Francesco G.Musicò

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