Sui giornali abbiamo appreso della proposta di riorganizzazione del sistema giudiziario tributario che andrà a prevedere la chiusura del 62% dei tribunali fiscali di primo grado, un maxi-taglio sostanzioso, che prevedrà un accorpamento di 64 Corti di giustizia, le più attive, in sole 39.
Non abbiamo avuto nessun riscontro dai vertici MEF su tale piano di studio che rivoluzionerebbe la geografia giudiziaria del fisco nazionale, e aggiungiamo che se così fosse rischia di compromettere seriamente sia l'accesso alla giustizia che la qualità dei servizi.
La centralizzazione delle sedi, da Nord a Sud, inevitabilmente obbligherà molti cittadini e le piccole imprese, a dover percorrere lunghe distanze per accedere alle Corti in questione, oberando le stesse di lavoro e riducendo così la loro efficienza e funzionalità.
Alle problematiche logistiche palesi si aggiungerà anche una drastica riduzione del numero di giudici, con il rischio di sovraccaricare le Corti rimanenti, aumentando i tempi di attesa e aggravando ulteriormente l'accesso alla giustizia da parte dei contribuenti.
Per quanto su esposto la nostra Organizzazione Sindacale non può che esprimere forti preoccupazioni per il futuro dei dipendenti, a causa della chiusura delle tante sedi e del derivante incremento di carico di lavoro per gli stessi. Situazione che, ribadiamo, pregiudicherà la qualità del servizio, colpendo negativamente sia le condizioni lavorative che la performance complessiva del sistema giudiziario tributario.
Seppur l’introduzione delle video-udienze da remoto, (per giudici e professionisti equipaggiati) possa rappresentare lo step imprescindibile verso la digitalizzazione, determinerà difficoltà nell’accesso. Il che escluderà, di fatto, chi non ha le necessarie competenze digitali o altresì connessioni internet stabili, creando in tal modo ulteriori barriere invalicabili per le categorie più vulnerabili.
Con il paventato piano di riorganizzazione si corre il rischio di portare al collasso le Corti accorpate, minandone stabilità e buon funzionamento del sistema della giustizia tributaria. Andando altresì a forgiare un sistema eterogeneo, difficile da gestire e che non consentirà l’accesso per molti cittadini ancora non preparati a tale passo, discriminandoli fortemente nei loro diritti.
Per di più, lo Stato tenderà ad allontanarsi dal cittadino. Vorremmo ricordare che non sempre si deve tenere conto solo di aridi numeri o di fantomatiche analisi di costi\benefici quando si parla di servizi da rendere a tutti gli utenti\cittadini.
La UIL monitorerà le varie fasi di tale riorganizzazione con estrema attenzione dato che sono in gioco le sorti di tanti lavoratori e di utenti e dato che siamo da sempre dalla loro parte.
Roma, 7 febbraio 2025
Il Coordinamento