PEO E CCNI: SIAMO DISTANTI ANNI LUCE

Ieri si è tenuto l’ennesimo incontro, tra l’amministrazione e le OO.SS., per superare le tante criticità sui vari accordi. Se quanto riproposto al tavolo non verrà rivisto, accogliendo quanto la UIL ha finora suggerito per superare l’impasse, ciò rappresenterà una pregiudiziale per la nostra O.S. a siglare quanto finora proposto.
Vi anticipiamo però, come già affermato, che già c’è, tra le OO.SS. presenti, chi firmerà comunque gli accordi delle PEO e del CCNI senza colpo ferire.
Ma iniziamo ad esaminare alcune questioni e criticità che riguardano accordi e informativa ricevute.
Orario di servizio. Ci convincono le nuove formulazioni che hanno superato i limiti e i vincoli per la fruizione dell’orario delle 7 ore e 12 minuti giornalieri. Ma, secondo noi, c’è ancora da aggiungere un ulteriore comma in meritò alla pausa pranzo, nonché occorre disciplinare la rinuncia alla pausa pranzo, per quei casi particolari legati alla continuità di servizio, come peraltro previsto dal CCNL e che fanno maturare il buono pasto.
Posizioni Organizzative. Pur apprezzando i nuovi criteri di assegnazione elaborati, sicuramente più trasparenti, rammentiamo che il tutto deve rientrare in un tetto di spesa pari al massimo a 2 milioni di euro.
E veniamo alle note dolenti.
PEO. L’impianto non ci convince assolutamente, non solo per i dati che ci sono stati propinati durante l’incontro, ma che non trovano riscontro da nessuna parte, ma anche per i tanti criteri e parametri che rischiano di discriminare il personale e non favorirlo nella progressione. La coperta presentata è troppo corta e occorre essere pragmatici al tavolo e non fare voli pindarici.
La tanto criticata griglia di valutazione, prevista all’articolo 4, deve essere rivista in toto! il range previsto deve essere molto più ampio nel punteggio di quello proposto e calibrarsi con quello utilizzato per i pagamenti del salario accessorio. Secondo l’amministrazione il 76% ha un punteggio tra 97 e 100, a noi questi dati non risultano e non coincidono.
Nella determinazione dei punteggi non viene riconosciuta l’anzianità complessiva maturata nella pubblica amministrazione ed in particolare nel MEF, il che ci lascia basiti.
Tale griglia rischia di penalizzare fortemente il personale che rientra nelle tutele di legge, dalla maternità, ai benefici della 104/92 e a chi si sottopone a cure salvavita. Riteniamo, tra l’altro, che occorra premiare il personale con ulteriore punteggio per chi ha maturato il proprio servizio al MEF, che si rivedano dei punteggi e che l’articolo 5 rimoduli totalmente i parametri che disciplinano le precedenze in graduatoria in caso di ex-aequo. Secondo noi tali criteri, in caso di parità di punteggio devono privilegiare l’anzianità al MEF, l’età anagrafica, l’anzianità di servizio, il titolo di studio etc. etc… non certo il servizio prestato all’estero!
Altre criticità. Per quanto riguarda l’area assistenti (ex II area) si accede senza laurea e pertanto non si comprende l’inserimento di punteggio extra per ulteriori titoli posseduti.
Si sono ridotti gli anni per la partecipazione alla procedura a due, ma sorge un quesito. Non tutti hanno maturato le 3 valutazioni e pertanto si calcolerà la sommatoria finale su sole 2 valutazioni dividendole per 3. Non ci pare corretto.
L’amministrazione garantisce, con questi criteri, di soddisfare il 97% di chi ha maturato gli 8 anni senza aver fatto una progressione economica, e chi invece ne ha solo 6 o 4 anni? Ma soprattutto chi ha 35 anni di servizio? Ricordiamo a tutti, che molti colleghi, nelle ultime procedure delle PEV sono rimasti al palo e noi come OO.SS., e la stessa amministrazione, pretendevamo il riconoscimento, per loro, di una priorità in queste PEO. Secondo noi, con questi parametri e regole, non si salvaguarda alcuna priorità.
Si rischia di creare una procedura che va in corto circuito e non premia chi finora è stato fermo al palo per un motivo o per un altro.
Pretendiamo che nella prossima riunione si vadano a fare quegli aggiustamenti che permettano al personale di concorrere in una progressione che sia equa e che permetta di far avere lo scatto differenziale economico a chi da troppo tempo non è stato mai gratificato.
CCNI & Indennità: Siamo assolutamente contrari al pagamento delle indennità della sicurezza che possono e devono essere effettuati con le risorse allocate sui capitoli di bilancio deputati. Non comprendiamo le indennità di seconda area per figure individuate dal dirigente di turno (ulteriori marchette). Per le indennità del consegnatario si premia solo la seconda area, che spesso è vice consegnatario mentre il collega di terza area non può accedere all’indennità. Le criticità emerse dalla lettura sono tante e non sono state rimodulate molte di esse come richiedevamo.
Abbiamo sottolineato l’impegno dell’Amministrazione ad aumentare da bilancio le risorse inerenti le indennità dei direttori delle CGT, nel silenzio più totale anche di chi si fa paladino nelle chat nascoste, ma quando deve scendere in campo si nasconde.
PAGAMENTI: attendiamo riepilogo dell’amministrazione per dare comunicazione puntuale e precisa.
Il 30 settembre sarà in scena al MEF il prossimo atto … speriamo che al tavolo vengano gli attori giusti con il canovaccio riformulato come finora abbiamo chiesto e preteso per il personale del MEF!
Noi vi terremo informati come sempre e puntualmente

Roma, 17 settembre 2024

                                     Il Coordinamento

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