STRANE POSIZIONI… ORGANIZZATIVE

Durante l’ultimo incontro riguardante il C.C.N.I. nonché le indennità da adottare al MEF, come più volte avevamo manifestato in passato e in più occasioni, abbiamo ribadito la nostra contrarietà all’erogazione delle posizioni organizzative allo stato attuale, dell’arte e senza alcuna revisione delle stesse, come da noi suggerito.

L’istituto è nato sotto una cattiva stella, non è mai stato in questi anni, benché a più riprese promesso, monitorato e rivisto malgrado le evidenti storture. Va da sé che l’istituto, vista l’assenza di trasparenza nei criteri di assegnazione e di parametri oggettivi nonché l’inesistenza di informativa e di comunicazione dell’assegnazione al personale interessato, ha da sempre determinato inevitabili imbarazzi. L’istituto non si è mai contraddistinto per obiettivi operativi certi, in passato abbiamo addirittura assistito ad assegnazioni di PO all’unica unità di personale facente parte dell’ufficio… il colmo dei colmi (si coordinava da sola!).

Segnalando altre criticità, abbiamo da sempre posto l’attenzione anche sulle poche quote assegnate verso gli uffici territoriali rispetto a quelli centrali; date le carenze croniche di personale, acclarate dalla stessa Amministrazione, dovrebbero essere maggiormente beneficiare di incrementi di quote di PO.

Per tutte queste questioni, che nel tempo si sono ampliate e mai ridotte, ci siamo espressi in modo critico verso quest’istituto sia nella sua formulazione che nell’adozione attuali. Nulla contro, quindi, a una riformulazione che lo renda uno strumento premiale valido, ma finora nessun accorgimento all’orizzonte abbiamo percepito.

Per questo, secondo noi, con il nuovo CCNI abbiamo un’occasione unica da non perdere, occorrerà pertanto rivedere e ridisegnare il tutto, al fine di superare le tante criticità affiorate e manifestate anche dalle lamentele del personale stesso.

Solo a quel punto -  a fronte di una riformulazione dell’istituto disciplinata da: criteri oggettivi, informativa cristallina, numero di posizioni equo tra gli uffici centrali e territoriali, trasparenza nella comunicazione, che si basi sul raggiungimento degli obiettivi - non avremmo nulla da eccepire. Ma al momento un tale impegno non l’abbiamo ancora visto!

La partita da giocare per noi sarà nel rivedere, in modo congruo, gli istituti che poco si sono dimostrati, finora, coerenti con le attività istituzionali dei vari uffici del nostro Dicastero. Ovviamente degli accorgimenti si rifletteranno anche sulla somministrazione delle varie indennità che deriveranno dal CCNI, non siamo critici a prescindere ma occorrono dei chiari paletti che attestino una distribuzione delle stesse che sia rettificata ed equa.

Il nuovo CCNI dovrà, anche, stare al passo con i tempi ed essere votato in senso certo verso lo Smart Working e il Co Working… per dimostrare che si vuole compiutamente migliorare il welfare e cambiare la cultura aziendale. Un cambiamento, pertanto, fortemente culturale e che deve investire tutti, nessuno si senta escluso, e non dovrà assolutamente svilire le modalità di fruizione degli istituti citati, sempre negoziati al ribasso … come se stessimo al Gran Bazar di Istanbul!

Aspettiamo nuove al prossimo incontro di fine luglio…

Roma 16 luglio 2024

                                                Il Coordinamento