C.C.N.I…TANTE BELLE PAROLE

Dopo la seconda riunione sul CCNI, avuta la scorsa settimana, oltre ad analizzare il contenuto economico delle diverse indennità presentate al tavolo, che rischiano seriamente di compromettere le esigue “tasche” dei lavoratori, ė emersa la necessità di stabilire se le stesse siano effettivamente necessarie per la funzionalità del Dicastero stesso.

Innanzitutto, si continua a sostenere, da parte dell’amministrazione, che tale erogazione di indennità avverrà a “invarianza” pro-capite per dipendente, e questo si registrerebbe grazie all’aumento delle risorse del FRD dovuto anche ai pensionamenti (battaglia sempre portata avanti dalla nostra O.S.). Noi con altrettanta chiarezza rispondiamo: perché queste risorse in più non possono garantire un aumento sostanziale per ogni lavoratore della propria quota di FRD? E perché mai le stesse devono essere destinate al pagamento di indennità per pochi intimi, visto che sembrano più delle “marchette”, invece che degli incarichi funzionali istituzionali?

Ricordiamo anche che le direttive di rinnovo C.C.N.L. 2021/2023 di Funzione Pubblica, oltre a non prevedere un adeguamento economico stipendiale degno di nota, incentivano il ricorso a reperire dello straordinario tramite il prelievo sul FRD, diminuendone lo stanziamento da bilancio e immiserendo sempre più tale fondo! 

Ricordiamo che tra gli obiettivi di ogni O.S., oltre alla tutela del personale c’è anche quello assicurare l’erogazione dei servizi per il cittadino in modo consono e con le risorse a disposizione non sprecate inutilmente.

Ad oggi possiamo sostenere, a gran voce, che le indennità concesse al personale, così come si pensa di distribuirle, creerebbero nono solo disparità tra il personale ma non apporterebbero alcun valore aggiunto… che invece qualcuno paventa e si aspetta.

A ciò aggiungiamo che per alcuni istituti si continua la distribuzione senza criteri trasparenti. Ad esempio, per le Posizioni Organizzative non è esistito un interpello di partecipazione, le assegnazioni avvengono senza alcun criterio e addirittura, in barba alla trasparenza, vengono secretati i nominativi dei beneficiari al resto del personale “silurato”. Ribadiamo: alla faccia della trasparenza!

In alcune sedi abbiamo chiesto com’era avvenuta la scelta e se fossero stati applicati giustamente i criteri, come risposta abbiamo ricevuto sempre e solo “sono il datore di lavoro e quindi decido io”. Alla faccia del buonsenso e del criterio del buon padre di famiglia. Pertanto, lasciamo immaginare il criterio adottato. Inoltre, in molte circostanze la PO viene riassegnata quasi sempre allo stesso soggetto, anche per più dei tre anni, senza alcuna rotazione di personale… in quanto è sufficiente e furbescamente “ruotare il servizio” e il gioco è fatto.

Se così è, ben si comprende qual è l’utilizzo di questa indennità (2 milioni a 2,5 milioni euro) che costa ad ognuno di noi oggi 225,00 e che a regime, se dovesse passare l’accordo, costerebbe 280,00 euro pro-capite.

Ma qual è il valore aggiunto apportato da queste PO? Poco più di niente!

Poi abbiamo, a esclusione della figura dei RR.LL.SS, le indennità per gli attori della sicurezza. Le stesse devono essere a carico del datore di lavoro, in quanto ai sensi del d.lgs. 81/2008, è sua esclusiva prerogativa di nominare i soggetti coinvolti. Spicca tra queste la figura del RSPP che è figura designata dal datore di lavoro per coordinare le attività di sicurezza sul luogo di lavoro. Perché mai deve essere compensata tale attività dalle risorse del FRD?  

Stiamo parlando di una cifra inferiore a 1 milione di euro che sicuramente la DRIALAG non può non avere tra le risorse disponibili nei capitoli di propria pertinenza riferiti alla sicurezza. Forse, visto che è pagato dal FRD, non ha alcun interesse a trovare le necessarie risorse. Questo comporta per i lavoratori una riduzione pro capite pari a 100,00 euro sulla propria quota di FRD.

Inoltre, da CCNI potranno essere remunerati, come da normativa vigente solo gli assistenti che svolgono mansioni di responsabilità e non i funzionari.

Noi non siamo contrari alle indennità, ma le stesse devono comportare:

  • orari disagevoli (se non remunerati da altri istituti di legge) ad invarianza di spesa complessiva 2022 e da ordini di servizio;
  • effettivi rischi (vedi consegnatari e cassiere)
  • responsabilità direttoriale o di ruolo (da norma);

Inoltre, non si possono ignorare quegli uffici e quei soggetti che concretamente apportano ingenti risorse al FRD per tutti i dipendenti (esempio: centralinisti non vedenti, contenzioso, antiriciclaggio e convenzioni).

Da non dimenticare assolutamente, gli incentivi scolastici, asili nido, trasporti e aiuto per assistenza invalidi (risorse già esistenti da far affluire ai comodi).

Ad oggi possiamo dire, che le indennità così proposte al tavolo hanno creato solo divisioni tra il personale, delle disparità di trattamento economico, delle nicchie di compiacimento dirigenziale e nessuna utilità a beneficio di questa amministrazione.

Da ultimo vorremmo inoltre ricordare che le risorse delle indennità sono prelevate dalla parte fissa del FRD… per capirci in soldoni sono quelle potenzialmente utili per poter programmare e fare i passaggi economici.

DOPO IL DANNO LA BEFFA …

Questa è la percezione dei dipendenti…

Vogliamo che sul CCNI ci sia la programmazione annuale dei Passaggi Orizzontali E Verticali e quella verso la IV AREA.

Una programmazione sulla mobilità e un nuovo orario di lavoro.

Il pacchetto non può essere solo indennità ma deve riguardare il riassetto MEF che oggi ha visto molti cambiamenti.

Il prossimo incontro è stato calendarizzato alle ore 11:30 del 1^ luglio p.v…. vi terremo aggiornati sugli sviluppi e sulle nostre iniziative al riguardo.

P.S.: fateci sapere se ci sono ulteriori proposte da portare al tavolo.

Roma, 20 giugno 2024

                                                Il Coordinamento