FA(Q)…come vuoi!

La nostra O.S. sta ricevendo segnalazioni in merito alla fatidica e tanto attesa pubblicazione delle FAQ rivolte al personale in condizioni di maggiore esposizione ai rischi della salute, che avrebbero dovuto offrire le opportune indicazioni operative su come procedere.

Se il documento integrativo alla Policy sul lavoro agile sul tema diceva assai poco… la FAQ pubblicata (la n.13) dice ancor meno… dato che è solo un copia-incolla del passaggio del citato documento e nulla aggiunge!

Ciò che cosa determina? Presto detto: il personale interessato (tutto) rimane disorientato!

È spiazzato chi deve presentare l’istanza, corredata da una certificazione del proprio medico curante che deve attestare la patologia, al proprio dirigente, inviando il tutto contestualmente anche al medico competente.

Ma lo è anche il dirigente tenuto a pronunciarsi senza alcun elemento informativo utile. Questo perché non è prevista alcuna istruttoria con il medico competente. Ci domandiamo quindi come possa sobbarcarsi la decisione senza ricevere rassicurazioni da chi avrebbe le necessarie competenze in materia?

E arriviamo al nocciolo della questione: ma quale ruolo avrebbe dovuto esercitare in questa procedura la figura del medico competente se non essere di supporto?

E se ci fosse attrito tra il personale interessato e il dirigente… a chi si dovrebbe rivolgere il personale che si vede negate le ulteriori giornate?  

Replichiamo anche a qualche sigla che si è presa i meriti della pubblicazione della famosa FAQ …  La FAQ non dà alcun aggiuntivo chiarimento o indicazione precisa… anzi.

La nostra O.S. già durante le riunioni sulla questione aveva previsto che sarebbe purtroppo andata a finire così… Ossia ci sarebbe stata l’apoteosi dell’interpretazione dell’interpretazione dell’interpretabile interpretato a propria interpretazione con riserva di interpretazione interpretata! 

Il rischio era, come avevamo anticipato, che il dirigente responsabile di turno avrebbe azzardato interpretazioni, non avendo alcuna contezza della situazione presentatagli. Oltretutto l’istante avrebbe dovuto solo rappresentare, per il tramite del proprio medico curante, di rientrare tra i soggetti in condizioni di maggiore esposizione ai rischi della salute. A prescindere dal tipo di patologia.

Ci sembra assurdo che dopo tanti giorni, anzi mesi, non si sia riusciti a salvaguardare degnamente chi avrebbe dovuto invece essere tutelato: le persone più deboli!

Roma, 1 marzo 2024

                                                         Il Coordinamento

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