Sono settimane che la sede di piazzale di largo Susanna è al centro dell’attenzione, da quando il personale è stato trasferito e sono emerse tutte le criticità che la UIL aveva segnalato già sei mesi prima.
La UIL è stata costantemente impegnata al fianco dei lavoratori trasferiti per garantire agli stessi un ambiente di lavoro idoneo e sicuro.
Finalmente, grazie al nostro impegno e all’intervento diretto del Capo del Dipartimento del DAG, che ha personalmente ispezionato la sede e che ha potuto constatare di persona come le nostre segnalazioni non fossero frutto di fantasia o di esagerazione, qualcosa si sta muovendo.
Negli ultimi due giorni sono state installate le cassette del pronto soccorso e si è proceduto alla nomina delle squadre di emergenza. Sono stati altresì installati due distributori di bevande al piano terra.
Prendiamo atto con soddisfazione che alcune cose sono state fatte e che l’Amministrazione si è finalmente attivata per l’agibilità lavorativa della sede.
Quanto realizzato non ci fa però abbassare la guardia rispetto alle criticità ancora esistenti. Ricordiamo, infatti, che ci era stato assicurato che la sede era pronta per accogliere i dipendenti in condizioni di sicurezza e che erano presenti tutte le autorizzazioni e le certificazioni di agibilità. Invece…
Porte delle stanze completamente a vetri trasparenti e senza adesivi, a norma, che, in caso di fuga o poca attenzione, rendono concreto il rischio di urto contro le stesse (da qualche giorno sono stati attaccati fogli di carta per evidenziare che la porta è chiusa, altrimenti l’eventualità di sbatterci contro era elevata).
Sempre in tema di porte di accesso alle stanze, esse si aprono al contrario e quindi in caso di emergenza potrebbero divenire causa di molti incidenti e rallentamenti nelle operazioni di evacuazione.
Cartelli indicanti le uscite di sicurezza che a tutt’oggi, in alcuni piani dell’edificio, sono attaccati col nastro adesivo e quindi dopo poche ore sono sul pavimento.
Non ci costringessero ad indagare su come sia possibile avere alcune documentazioni in presenza delle criticità sopra elencate. Il tutto certificato anche dal medico competente e dal RSPP nominati dal datore di lavoro. S’intervenga immediatamente, perché di certificazioni che non corrispondono alla realtà della situazione in cui lavora il personale non ce ne facciano assolutamente niente, se non allegarle all’esposto che siamo pronti a presentare.
Ma la sicurezza dell’ambiente di lavoro, seppur fondamentale e primaria, non è l’unica questione ancora da risolvere, poiché l’idoneità degli ambienti rispetto al lavoro da svolgere è altrettanto importante.
Sicuramente si poteva fare di meglio, e chiediamo che venga fatto di meglio, con la suddivisione degli spazi per meglio tenere isolati gli ambienti, visto che gli argomenti che vengono trattati dal personale dirigente collocato nell’open space sono estremamente delicati. Vero è che sono state create stanzette utilizzabili in caso di bisogno, ma ci si è dimenticati che spesso gli ispettori o i funzionari vengono chiamati sul telefono fisso, il che da un lato impedisce qualsiasi privacy delle comunicazioni e dall’altro disturba gli altri colleghi, impedendo la concentrazione nella trattazione di delicati dossier. I colleghi sono continuamente costretti ad alzarsi e uscire dall’ambiente di lavoro per trovare la giusta riservatezza nelle comunicazioni. È di tutta evidenza come la situazione non sia affatto dignitosa rispetto alla funzione e all’incarico svolto. Ma, forse secondo i vertici amministrativi questo è quello che merita il personale dipendente e non… tenuto conto che stiamo parlando di uno dei pochi corpi ispettivi della Pubblica Amministrazione a cui non viene riconosciuta la diaria durante lo svolgimento degli incarichi. Siamo bravissimi a bollinare provvedimenti con cui ai dipendenti di altre amministrazioni viene giustamente riconosciuto ciò che ai lavoratori del MEF viene ostinatamente negato. A proposito di rispetto, motivazione e attenzione verso il personale...
La UIL continuerà a vigilare su tutte le questioni ancora da risolvere e si continuerà a incalzare l’Amministrazione fino a quando non saranno pienamente ripristinate le condizioni di sicurezza, di benessere e di idoneità lavorativa per tutti i dipendenti coinvolti.
Roma, 20 febbraio 2024
Il Coordinamento