SMART WORKING 2… CHE AMAREZZA

Nella giornata di ieri si è tenuto un webinar che doveva essere volto a chiarire il contenuto della policy riguardante lo smart working … ma così non è stato. Pur non nutrendo una morbosa curiosità sui contenuti della discussione … ci preoccupano le tante voci di corridoio che si sono susseguite nel pomeriggio incessantemente, che non ci piacciono e sinceramente se dovessero corrispondere al vero saremmo altamente preoccupati, dato che smentirebbero quanto affermato nel confronto avuto al tavolo con il sottosegretario. Il quale aveva esternato di aver preso un impegno con il ministro per una policy che era migliorativa e che responsabilizzava i dirigenti.
Durante l’incontro era stato specificato come il concetto della prevalenza si dovesse intendere al netto della presenza, tenuto conto delle categorie più deboli e le assenze irrinunciabili (esempio ferie e 104).
La parte politica non ha esitato ad affermare che si sarebbero presi provvedimenti contro chi avversava la fruizione dello SW e che le stesse dovessero essere considerate al pari di quelle in presenza e chi non fosse stato d’accordo era libero di cambiare aria in quanto al MEF questa era …la via!
Invece al MEF, se così fosse, la parte politica sembrerebbe tenuta in pugno da pochi dirigenti che intendono solo sviluppare algoritmi di basso profilo a danno dei lavoratori… ma siamo sicuri non a danno anche del Paese?
A noi già la policy non entusiasmava… ma viste le voci di corridoio possiamo confermare che avevamo ragione se le stesse fossero vere.
Le interpretazioni al ribasso dello SW di qualche dirigente… stanno al decimo livello della classifica di rotture di Schiavone.
Purtroppo, per l’ennesima volta, come avevamo anticipato al tavolo… nemo propheta in patria est… dobbiamo già rappresentare l’ottusità di chi gioca con il bilancino, utilizzando sempre interpretazioni bislacche, a danno dei lavoratori e pone paletti su paletti per l’utilizzo.
Qualcuno già si prodigava a rimodulare, a proprio piacimento, il modulo appena pubblicato sulla intranet o teorizzava astrusi calcoli della prevalenza in servizio.
Alcune delle voci funeste riporterebbero:
● solo le giornate di smart working non usufruite per esigenze di servizio possono essere recuperate nel mese!… le altre non sarebbero più recuperate!
● Le ferie sarebbero considerate assenze e vanno considerate nel calcolo per assicurare la prevalenza!
● programmazione trimestrale dello smart working concesso solo con giornate fisse, scolpite nella pietra, che non possono essere cambiate per nessun motivo…missioni, ferie, permessi per donazione sangue…
Insomma non siamo ancora partiti e peggio di così non si poteva andare … Svilito in un nanosecondo il valore del lavoro agile. Si chiedeva una verifica a ottobre ma invece già siamo fermi ai box… della serie “partiamo e vediamo come va”…
Se tutto ciò fosse vero si evidenzierebbe una brutta caduta di stile per il MEF, ancorato sempre più a concetti ottocenteschi del lavoro votati solo alla presenza fisica del personale.
Quindi confidiamo nel cambio di rotta, nel buonsenso e che le FAQ facciano chiarezza, ma positivamente, come era stato rassicurato al tavolo dal sottosegretario… altrimenti, non solo per questo tema dello SW, la parte politica è totalmente scollata dalla parte amministrativa che se la suona, se la canta ... e a volte se la ride… ma sempre sulle spalle dei lavoratori!
Ma il personale non è ottuso si ricorda le tante mancate risposte e risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, già scaduto, per garantire il TFR o per il Welfare, per opzione donna e quant’altro… o per le progressioni economiche orizzontali e verticali…


Roma 25 maggio 2023

 

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