RTS PISA/PISTOIA: al personale non è garantito lo stesso trattamento

                                           

Dalla lettura dell'ultimo ordine di servizio emanato dalla dirigente della Ragioneria Territoriale dello Stato di Pisa-Pistoia, che è volto a disciplinare le prime due settimane di dicembre 2021 di prestazioni lavorativa da svolgersi in modalità agile, ci sembra di appurare una totale inosservanza delle novelle indicazioni operative dettate dal DAG, per tale materia, da applicarsi a tutti gli Uffici del MEF.

La dirigente in questione sembrerebbe dimostrare, e non è la prima volta, di non tenere in nessun conto, e nel giusto modo, dell'applicazione delle normative vigenti e delle circolari di riferimento, anche se, a nostro avviso, basterebbe semplicemente usare del buon senso in tali situazioni.

Non bisogna lanciarsi dietro bislacche interpretazioni dell’uso degli avverbi e interpretare quel “fino a” in modo discriminatorio nei confronti dei lavoratori.

In tali sede a fronte degli 8 giorni, ampliabili fino a 10 per alcune casistiche, di lavoro agile, che la suddetta nota della Capo Dipartimento indicherebbe come fruibili dal personale che ne abbia fatto richiesta, sembrerebbe che la dirigente della RTS di Pisa-Pistoia conceda le giornate di lavoro agile in modo ristretto e discrezionale. Oltretutto senza tener conto dell'attuale scenario emergenziale, oltretutto mutevole, disapplicando quanto prescritto dal DAG.

Difatti per la sede di Pisa si arriverebbe a maturare solo 1 giorno di lavoro agile al mese. Ma se Atene piange…Sparta non ride…dato che nella sede di Pistoia, la dirigente in modo più generoso, ne arriverebbe a concedere (ben) 2 giornate di lavoro agile. Come se le due città fossero divenute zone covid-free.

A questo punto è lecito domandarsi: quali siano le motivazioni addotte alla base di tali opzioni di scelta? E ribadiamo, che tra l'altro, vanno in controtendenza rispetto alle indicazioni operative della Capo Dipartimento e al contesto attuale.

La richiamata nota per noi crea tali applicazioni bislacche ed è per questo che la nostra organizzazione sindacale ancora non ritiene soddisfacente l’aggiornamento fatto il 29 novembre perché non elimina il sorgere di criticità e interpretazioni arbitrarie e dannose per la tutela dei lavoratori.

Alla luce di quanto suesposto chiediamo pertanto che si espleti un controllo serrato e si operino interventi diretti nei confronti di taluni dirigenti degli Uffici territoriali tesi a eliminare le interpretazioni fuori dal coro che non determinano un rientro del personale in sicurezza esponendo lo stesso al rischio epidemiologico in totale disapplicazione delle norme e dei protocolli anti-contagio in vigore.

Roma, 3 dicembre 2021

Il Coordinamento

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