Richiesta aggiornamento DVR e sopralluogo

 

In attuazione del DPCM del 13 ottobre 2021, in materia di modalità ordinaria per lo svolgimento del lavoro nelle pubbliche amministrazioni, che prevede un rientro graduale in presenza, l’Amministrazione sta per dettare le prime indicazioni che prevedono che la modalità ordinaria di lavoro è quella in presenza, che il rientro dovrà essere graduale e che la modalità di lavoro in presenza sia prevalente rispetto a quella in modalità agile.

Visto il decreto legge n. 105/2021 (ora convertito con legge 16 settembre 2021, n. 126) che, in considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da COVID-19, proroga al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza nazionale e detta una serie di misure urgenti allo scopo di fronteggiare l'attuale fase di emergenza epidemiologica nonché per consentire l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche.

Vista la nota del DAG che andrà a dettare le “Indicazioni operative in materia di lavoro agile per tutte le Strutture centrali e territoriali del Ministero dell’economia e finanze – decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2021 e decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione dell’8 ottobre 2021, a partire dal 2 novembre 2021. Nota che secondo noi non tiene conto di un graduale rientro in sicurezza e di un’attenta calibrazione tra il lavoro in presenza e quello in modalità agile.

Riteniamo che, prima di procedere a tale rientro in presenza, l’Amministrazione accerti che ci siano le condizioni perché il tutto avvenga in totale sicurezza visto l’attuale contesto emergenziale ancora in vigore al fine di non pregiudicare a sicurezza e la salute dei lavoratori.

Ci siamo sempre caratterizzati per la specifica attenzione rivolta alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e tenuto conto che, il personale ha raggiunto tutti gli obiettivi che il Dicastero si era prefisso e l’applicazione dei tanti decreti emergenziali, riteniamo che non si sia prodotto dell’arretrato durante il periodo di lavoro in smart working.

Pertanto le scriventi OO.SS chiedono:

  • la debita valutazione del rischio, in considerazione del maggior afflusso di personale, da parte del datore di lavoro, del medico competente, del RSPP e degli RLS con l’aggiornamento del DVR, del DUVRI e dell’attuale protocollo anti-contagio.
  • La certificazione dell’afflusso massimo di personale consentita nella sede, personale interno ed esterno, e la puntuale ricognizione della capienza massima di personale consentita: stanza per stanza e di tutti gli spazi comuni.
  • Che le prescrizioni di abitabilità siano affisse presso ogni stanza in modo che si possa assicurare che la capienza delle stanze possa garantire il prescritto distanziamento e la rotazione del personale.
  • Che si vigili affinché le restrizioni emergenziali sanitarie, imposte dalla normativa vigente siano rispettate, dal distanziamento nelle stanze, dal divieto di assembramenti, dall’utilizzo di plexiglass e dell’utilizzo di ogni DPI consentito in ogni luogo di lavoro, dalle stanze ai corridoi, dai bagni agli ascensori, dai parcheggi ai bar interni.

Ciò premesso, tale richiesta è avanzata anche in attuazione dell’art. 7, comma 6, lett. K, del C.C.N.L..

Analoga richiesta è da intendersi che debba essere estesa a tutti gli Uffici Centrali e Territoriali del MEF.

Qualora non si dovesse ottemperare a quanto da noi richiesto attiveremo tutte le procedure previste dalla normativa vigente in materia.

In attesa di ricevere il necessario riscontro e la documentazione in questione si porgono i più cordiali saluti.

Roma, 29 ottobre 2021

UILPA-MEF                                      CONFSAL-UNSA/MEF

Andrea Bordini                                      Massimo Cassone