Ritorno al Futuro Incontro del 28 ottobre Indicazioni operative in materia di lavoro agile per tutte le Strutture centrali e territoriali del Ministero dell’economia e finanze

Abbiamo assistito a un matinée… un bellissimo film che poco ha a che vedere con la riunione a cui abbiamo partecipato stamane.

In un solo colpo di spugna è stato cancellato il contesto emergenziale dettato dal periodo pandemico che ha visto protagonisti i pubblici dipendenti come coloro che hanno sorretto il Paese dal tracollo, vista l’applicazione dei tanti provvedimenti emergenziali, e con i propri mezzi informatici.

Vengono cancellati in un sol colpo:

- gli investimenti informatici fatti finora, anche per il post pandemia, con il relativo acquisto di portatili.

- i “complimenti” manifestati al personale del nostro Dicastero da parte del Ministro e del Ragioniere generale dello Stato. In cui in più di un’occasione si ringraziava il personale per il notevole contributo dato e l’aver raggiunto gli obiettivi che ci si era prefissi, che superavano anche la mera prestazione lavorativa in presenza.

Insomma sembrava che l’istituto dello Smart Working fosse un istituto da irrobustire e consolidare nel futuro lavorativo, proiettato anche verso la stranota Green Economy e il benessere organizzativo. E invece di colpo il…Ritorno al futuro.

Senza contestualizzare l’attuale periodo emergenziale, gli strascichi emotivi, le diverse situazioni che si determineranno nelle grandi città metropolitane.

Un colpo di spugna e pertanto verranno concessi al personale solo 6 giorni più 2 (per determinate e riconosciute situazioni) di Lavoro agile al mese.

Il che vuol dire molto al di sotto della richiesta delle stesse linee guida previste della Funzione Pubblica, che ha espressamente rappresentato la sola prevalenza della prestazione in presenza a quelle in modalità agile ma non ne ha svuotato il contenuto dell’istituto dello Smart Working. Non ne ha precluso l’utilizzo come questa nota di fatto rischia di fare al MEF.

Il calcolo e l’algoritmo che hanno adottato non ha considerato che i giorni lavorativi mensili avrebbero dovuto essere 22 e che quindi al personale sarebbero dovuti spettare dai 10 agli 11 giorni in prestazione lavorativa agile. Tenendo conto quindi di una situazione per cui al mese si sarebbe potuto espletare il lavoro in 2 giorni di Smart e 3 in presenza fisica. Una soluzione ottimale tra l’altro condivisibile e che permette di assicurare anche la rotazione del personale come prevedono le norme vigenti.

Invece con quanto prospettato in nota per ottenere ai 6 giorni previsti gli aggiuntivi 2 giorni …ci sarà quasi da chiedere la cortesia al dirigente che ha una discrezionalità quantomeno spropositata (e conosciamo i nostri polli anche se solo alcuni, e con pieno rispetto dei polli!).

Inoltre verrà ricompresa nelle fattispecie dei beneficiari degli 8 giorni solo qualche specifica categoria… ma escludendo ad esempio i pendolari o chi utilizza i mezzi pubblici (e siamo ancora in fase emergenziale fino al 31 dicembre 2021) e i beneficiari della legge 104 per assistenza commi 2 e 3. Ma in questi ultimi casi non si dovevano fare le dovute eccezioni? Già qualche dirigente leggendo la bozza sostiene che chi assiste per 104 già si assenta ben 3 giorni al mese! Questa è la classe dirigente con cui abbiamo a che fare e con cui ci dobbiamo confrontare. Che bel senso civico!

Come se lavorare in SW sia equiparabile ad assentarsi dal lavoro ed essere in ferie ovvero assentarsi per la 104 sia una cosa piacevole! Forse non sanno questi soggetti cosa significa assistere una persona con invalidità elevata (e assicuriamo che chi ne fruisce avrebbe voluto rinunciarci volentieri pur di avere il familiare in piena salute).

Abbiamo ribadito la necessità, visti anche i risultati raggiunti in SW nella fase emergenziale , gli investimenti già fatti per attrezzatura informatica, gli investimenti futuri del PNNR 50 miliardi per la digitalizzazione, di innalzare le giornate da 6 a 8 per tutto il personale che ne faccia richiesta e di aggiungere ulteriori 2 giornate per gli uffici che hanno un’alta smartabilità, come per tutte quelle categorie previste dall’allegato 2 della circolare (in allegato) aggiungendo, pendolari e beneficiari delle legge 104 per assistenza commi 2 e 3, o di prende i mezzi pubblici affollati e in special nelle città metropolitane.

E non dimentichiamo che tale rientro non assicura attualmente le condizioni di tutela della salute e della sicurezza del personale! Dal distanziamento alla rotazione dello stesso! Al momento il protocollo anti-contagio non permetterebbe di rientrare in sicurezza, aspettiamo pertanto anche la revisione dello stesso. Altrimenti ci sarebbero interpretazioni di rientro soggettive e che non tengono conto della capienza delle stanze e delle persone che in esse devono lavorare contemporaneamente, e che non pochi problemi determina per il dirigente di turno. Il momento è ancora delicato per cui una maggiore circospezione è cosa gradita da tutti quanti.

Aspettiamo quindi che dall’entrata in vigore della nota siano ulteriormente concessi 10 giorni di “interregno” finalizzati a rivedere e riconsiderare il tutto, con l’accoglimento di quest’incremento di giornate di smart working per entrambe le tipologie, portando da 6 a 8 giornate e da 8 a 10 giornate che garantisce maggiore tutela del personale coniugate alle diverse esigenze organizzative degli uffici.    

La tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori tutti deve essere assicurata!

Lo smart working per noi deve essere uno strumento che dà garanzie al lavoro e al raggiungimento degli obiettivi prefissati. E deve essere finalizzato a coniugare l’equilibrio della vita lavorativa e familiare e non può essere tenuto in considerazione per esigenze organizzative ottocentesche!

Il personale è stanco di essere trattato senza alcun rispetto con la compiacenza di alcune sigle sindacali che continuano a firmare accordi senza alcun apporto positivo per i lavoratori. Ogni anno è difficile ottenere quello che è il giusto riconoscimento per il personale.

Noi ci saremo sempre, speriamo che ci sia qualche riflessione sulla questione che rischia di creare confusione e problematiche varie a tutto il personale livellato e dirigente. Altrimenti saremo costretti ancora una volta per ottenere il giusto riconoscimento per i lavoratori a iniziative di protesta molto forti.

Non tutto è legato al vil denaro! Si deve scagliare il cuore oltre!

Da ultimo in merito al DM sulla cd Prelex prendiamo atto della predisposizione del DM che tiene conto dei 3,5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021, rispetto ai 2,5 degli anni precedenti.

Su ulteriori sviluppi vi terremo aggiornati

Roma, 28 ottobre 2021.

                                                        Il Coordinamento

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