Richiesta incontro: rientro in presenza, smart working e protocollo anticontagio

           

In merito al rientro in presenza come UIL avevamo chiarito che la portata della norma del DPCM prevede al MEF un rientro graduale del personale in sicurezza.

Abbiamo letto la nota n.ro 116954 del 15 ottobre 2021 pubblicata sul sito della intranet che detta la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni sia quella svolta in presenza in attuazione del predetto DPCM del 23 settembre 2021. Apprezziamo il lavoro svolto per cercare di evitare fughe in avanti di dirigenti che già avevano predisposto il rientro totale del personale. Ma forse per qualcuno ancora non è chiaro che la situazione emergenziale durerà fino al prossimo 31 dicembre.

Sicuramente andranno tutelate tutte le specifiche patologie previste per i cd fragili al fine di evitare un rientro di tali categorie in servizio, in linea con la procedura adottata dal MEF tesa a consentire al medico competente di far rimanere in modalità di lavoro agile il personale interessato. Si suggerisce altresì di snellire le relative operazioni della procedura prevista dal MEF, al fine di giungere presto alla rilevazione del personale in questione.

A nostro avviso c’è la necessità di salvaguardare lo strumento dello smart working al fine di tener conto delle restrizioni emergenziali, degli appropriati spazi dei luoghi di lavoro nelle varie sedi, di chi ha delle patologie maggiormente esposte da un eventuale rischio di contagio (cardiovascolari, respiratori, trombosi, etc.), di chi ha comunque patologie, inaspettatamente, non ricomprese nella norma, di chi presta assistenza alle persone tutelate dai benefici della legge 104/92, di chi ha figli minori di 3 anni e in età prescolare, di chi è pendolare o di chi utilizza i mezzi pubblici.

Rientro che pertanto deve essere pianificato comunque con gradualità e deve essere in linea con le novelle disposizioni.

Non possiamo dimenticarci dei grandi obiettivi raggiunti e dei risultati ottenuti svolgendo le prestazioni lavorative in smart working e su come occorra continuare a investire su tale modalità di lavoro. Visto anche lo sforzo della dotazione informatica fornita ai dipendenti del dicastero.

Ci auguriamo che l’accesso al lavoro agile come disciplinato in nota avvenga con la stipula di un accordo tra il/la dipendente e il/la rispettivo/a responsabile dell’Unità organizzativa, che definisca obiettivi della prestazione resa in modalità agile ma che non sia oggetto di veti o di interpretazioni bislacche visto ancora il perdurare del contesto emergenziale in atto. Sarebbe auspicabile disciplinare una prestazione lavorativa in presenza strutturata su 2 o 3 giorni in presenza e mantenendo gli altri in modalità agile.

Rimaniamo pertanto in attesa delle ulteriori note contenenti ulteriori e puntuali indicazioni operative, in linea con le indicazioni in materia di lavoro agile contenute nel citato D.M. dell’8 ottobre e del DPCM del 13 ottobre 2021.

Si ricorda altresì che così come previsto dal Protocollo d'intesa sulla salute e sicurezza, sottoscritto dalle OO.SS. e applicato anche presso il MEF, ogni modifica o integrazione che riguardi la prestazione lavorativa nel contesto emergenziale andrà concordata con le OO.SS.

A tal proposito ribadiamo la necessità di un incontro per trovare la soluzione migliore per conciliare la prestazione di lavoro in modalità di presenza e di lavoro agile e soprattutto che tuteli la sicurezza e la salute dei lavoratori pubblici.

In attesa di riscontro alla presente, si porgono distinti saluti

Roma, 18 ottobre 2021

Il Coordinatore Generale Il Coordinatore Sostituto Il Vice Coordinatore Il Responsabile Nazionale

Andrea G. Bordini             Nicola Privitera             Pantalea Anzalone     Giuseppe Ruscio

 

 

In allegato circolare DAG