Recentemente a causa di “ingannevoli informazioni”, ci pervengono richieste di chiarimento sull’iscrizione al fondo di previdenza complementare Sirio Perseo.
L’art. 1, comma 157, della L. n. 205/2017, ha introdotto nel pubblico impiego l’adesione ai fondi negoziali della previdenza complementare mediante la formula del “SILENZIO ASSENSO” per coloro i quali sono stati assunti dopo il 1° gennaio 2019 e, quindi, si rivolge ai giovani la fascia meno tutelata dalla pensione obbligatoria.
Per una maggiore trasparenza è previsto che il lavoratore, al momento dell’assunzione, riceva una dettagliata informativa dall’Amministrazione sull’esistenza del Fondo, sulla possibilità di iscrizione e sul modalità del silenzio/assenso. Nei sei mesi successivi, il lavoratore può dichiarare di non volersi iscrivere.
In seguito, il Fondo comunicherà l’avvenuta iscrizione e la possibilità entro un mese di esercitare il diritto di recesso. Solo dopo che è trascorso questo ulteriore periodo, senza che si sia manifestata alcuna volontà l’iscrizione si perfeziona.
Quindi dopo sette mesi di informazioni e di richiesta di conferma di partecipazione o cancellazione come si può parlare di silenzio assenso?
In ogni caso è doveroso però rammentare che la tacita adesione non è una anormalità come qualcuno vuole far credere e che si è voluto introdurre, celatamente, nel pubblico impiego in favore dei sindacati.
Tale modalità da molti anni esiste nel privato e già, applicata in molti Paesi Europei.
Per ultimo, ma non per importanza, ricordiamo che il consiglio del Fondo, di parte sindacale, avviene attraverso delle elezioni democratiche dove tutti gli iscritti al fondo partecipano ed alle quali tutte le OO.SS. possono partecipare ed essere elette, per poi partecipare nel consiglio nel fondo dove si prendono le decisioni.
Roma, 11 ottobre 2021
Il Coordinamento