Questa O.S. è venuta a conoscenza, attraverso uno scambio di e-mail, che alla RTS di Palermo sono più preoccupati i semplici lavoratori a rendere un servizio efficace ed efficiente piuttosto che altri soggetti che rivestono ruoli molto più importanti come Direttore e Coordinatrice delle Spese Fisse.
Il tutto nasce a seguito di una lamentela che il collega si è sentito in dovere di manifestare per i rallentamenti del sistema e le continue proroghe nell’attivazione della linea che caratterizzano ormai da troppo tempo l’applicativo NoiPA e il Protocollo RGS.
Nel sottolineare la nostra piena solidarietà al collega che, come tanti in questa Amministrazione, non può che sottostare ad un’organizzazione che non si può certo definire all’avanguardia dal punto di vista informatico, precisiamo che il processo di rinnovamento della piattaforma NoiPA è condizione necessaria perché si possa procedere in maniera spedita al miglioramento delle attività svolte dagli operatori, ai quali viene richiesto di incrementare il proprio impegno in funzione delle carenze determinate da un sistema obsoleto.
Ciò premesso, per entrare nel merito della questione, la scrivente non comprende come di fronte ad una legittima segnalazione di malfunzionamento degli applicativi, la Coordinatrice prima e il Direttore in seconda battuta, anziché assecondare il dipendente che mostra l’interesse per una Amministrazione più efficace ed efficiente, incoraggiando lo stesso a continuare a svolgere la propria attività nonostante le innumerevoli problematiche, non abbiano perso l’occasione per far valere una posizione di comando che ai nostri occhi risulta a dir poco fuori luogo.
Il collega nel suo sfogo non ha mancato di rispetto né alla Direzione, né alla Coordinatrice delle Spese Fisse.
Per tutta risposta, però, è stato accusato di non aver osservato le basilari norme di buona educazione nei confronti del Direttore, come testualmente scrive la Coordinatrice: “…nella tua esposizione credo che rivolgendoti a un tuo superiore nella qualità del Direttore tu debba avere un più di educazione”.
A parte il fatto che il collega possiede una trentennale esperienza, svolta prevalentemente nel campo delle spese fisse - è quindi in condizioni di poter agevolmente gestire le varie problematiche anche quando gli applicativi non funzionano -, si segnala, piuttosto, come in passato diversi episodi di “spicciola mancanza di rispetto” abbiano caratterizzato la gestione della Coordinatrice, ma nessuno ha mai messo per iscritto che la stessa non avesse disciplinato la sua attività con l’osservanza delle basilari regole della buona creanza, pur ricorrendone le condizioni.
Stupisce, inoltre, come nella prima risposta il Direttore non abbia fatto trapelare alcun risentimento nei confronti del collega, anzi, al contrario, comprendendo il suo stato d’animo, lo abbia ringraziato per l’aggiornamento dato e invece, nella seconda mail, il tono della nota ha sì subito un repentino cambiamento, ma, comunque, pur volendo mantenere le distanze, non ha voluto evidenziare alcuna “mancanza di educazione” nei suoi confronti da parte del collega, sebbene sia stato invitato per il futuro a non prendere ulteriori analoghe iniziative.
Per quanto precede, si ritiene che, per dirimere sul nascere la questione, sia sufficiente che il collega riceva le formali scuse in esito alle parole espresse riguardo alla sua “educazione” che non può essere certamente messa in discussione.
In ultimo, in ordine alle varie disposizioni emanate dalla Coordinatrice delle Spese Fisse, si chiede di voler tenere in debita considerazione quanto riportato nell’ultima disposizione di servizio che regola il carico di lavoro dei dipendenti del Servizio 6, segnalando che qualsiasi discostamento dalla stessa deve essere preceduta da uno specifico ordine di servizio che varia l’ambito nel quale i dipendenti devono svolgere la propria attività.
Roma 13 aprile 2021
Il Coordinamento