Scripta manent

 

Si è svolta in data 21 settembre 2020 con l’Amministrazione la riunione in videoconferenza inerente al protocollo di sicurezza per la sede di Via XX Settembre di Roma.

Secondo noi un solo aggettivo può descrivere il senso della riunione… DISARMANTE!!!!

Come O.S. avevamo rilevato già, nei primi giorni di settembre, il ritardo con cui l’Amministrazione ha proceduto a quanto previsto dall’art. 263 della Legge n. 77/2020 e della circolare n. 3 della Funzione Pubblica, tra l’altro citato nello stesso protocollo della sicurezza firmato con riserva da questa O.S. a fine luglio. E oggi possiamo affermare, con ragione, che si sta continuando a navigare a vista entro scenari normativi, che potrebbero cambiare ulteriormente, e che non si sta regolamentando il tutto preventivamente con un’idonea Policy per disciplinare in modo puntuale il rientro, in modo da scongiurare il pericolo di interpretazioni soggettive.

Al momento non è dato ancora conoscere il numero del personale che lavora in presenza al MEF, su come si sia arrivati a tale calcolo del 50% (partendo per singolo ufficio o per Dipartimento? o quale altro algoritmo sia stato partorito?), quali indicazioni siano state date al fine di considerare nel conteggio le categorie fragili secondo le note dell’INAIL. Lo si scoprirà in seguito e a rientro del personale oramai avvenuto.

Non basta l’elenco delle cose che verranno fatte: dai termoscanner automatici di prossima installazione o dalle prossime tre imminenti campagne di test sierologici MEF programmate tra fine settembre e fine ottobre 2020… Troppe cose sono da farsi, dal monitoraggio della distribuzione dei DPI dal segnalare al personale dell’obbligo di indossare la mascherina.

Ciò che per l’ennesima volta ci preme sottolineare, e che ormai sembra sia quasi divenuta una prassi presso la nostra Amministrazione, è che la riunione in questione con le OO.SS. territoriali e la RSU di sede sia stata del tutto inutile in quanto le perplessità sollevate dalla RSU non sono state prese in considerazione ma la RSU è servita solo per rendere valida la riunione. Si continua a strumentalizzare la RSU, svuotandone di significatività, non è un caso tra l’altro che non sia mai stata ricevuta o ascoltata per alcuna questione sollevata.

Non vogliamo fare l’avvocato della RSU, ma sottolineare che se la maggioranza degli attori del tavolo è a favore di una proposta dell’Amministrazione il parere della RSU “conta” altrimenti se la maggioranza è contraria, purtroppo non viene presa in nessuna considerazione. Insomma l’amministrazione sposa solo le maggioranze bulgare … che le fanno comodo! Tanto le sigle “bulgare” neanche se ne accorgono!

Quindi ultimamente stiamo assistendo, su vari tavoli contrattuali, ad un nuovo e ardito modo di gestione delle relazioni sindacali con un maggior consenso… ma di comodo. Una democrazia "spartana…" chi è contro sia buttato giù dalla torre… ma ciò non ci spaventa, anzi. E tralasciamo l'errore madornale nella convocazione allo stesso tavolo, delle OO.SS. Nazionali e territoriali.

Chiediamo per questo un cambio di direzione con forza che faccia istaurare al MEF le giuste e corrette relazioni sindacali.

MA tornando al rientro appreso che la “pianificazione” delle modalità non doveva essere regolamentata da alcuna norma secondaria dal Dipartimento interessato, in quanto qualche vertice apicale del MEF, ha tuonato che è di stretta responsabilità dei Dirigenti.

Sciocchi noi, che come O.S. aspettavamo di conoscere la determina sulle disposizioni per le modalità di rientro da parte del Dag per tempo! Che a questo punto oseremmo ritenere tale Dipartimento del tutto inutile, tanto se decidono i dirigenti… E perché mai in altri Dicasteri oltre che al nostro si dannano l’anima per fare i decreti attuativi di disposizioni normative? Tale interpretazione baldanzosa però non tiene in considerazione delle difficoltà dei dirigenti nel ricevere il necessario supporto e mette in evidente difficoltà i lavoratori che ricevono indicazioni soggettive e differenti tra Dipartimenti e Uffici dello stesso Dipartimento. Insomma abbiamo affermazioni da primi del Novecento nel MEF. Figurarsi se si può parlare di uno Smart Working regolamentato nella gestione emergenziale e post emergenziale o di un piano di rientro per tempo.

Ci si nasconde dietro uno scaricabarile, facendo ricadere la responsabilità della decisione di richiamare il personale in servizio alla Dirigenza senza che la stessa, ribadiamo, abbia ricevuto indicazioni chiare dal superiore gerarchico - il Dag o chi per esso la Direzione del personale-. Quindi la responsabilità di farci rientrare alla “chetichella”, se non fosse chiaro, è imputabile alla Dirigenza, nessuna Policy di rientro c’è al momento, (ci sarà a breve sembrerebbe) che tuteli la salute dei lavoratori. Si rimanda tutto a data da destinarsi.

Ciò che emerge quindi è un’Amministrazione che, non volendo assumersi la responsabilità delle mancate indicazioni sulle modalità di rientro del personale in base alle Legge 77/2020- ricordiamo emanata il 17 luglio 2020, quindi più di due mesi fa- sembrerebbe si sia incartata sull’elenco delle attività smartabili e dei soggetti fragili o delle categorie da tutelare.

Ricordiamo che sembra superfluo tale monitoraggio dal momento che il 90% del personale dal 12 marzo svolge tutte le attività da remoto, le quali sono quindi tutte smartabili - termine tanto caro a questa Amministrazione ma solo di facciata, visto che rischia di derubricare tale istituto!

Ciò che andava fatto invece era, in applicazione della predetta norma, l’elaborazione di indicazioni puntuali, e per i singoli settori delle attività, al fine di garantire il rientro disciplinato in presenza e in sicurezza.

Si è notata l'assenza e il dialogo in questi mesi tra le varie figure della sicurezza e l'assenza del datore di lavoro. È stato completamente disatteso il protocollo sulla sicurezza sottoscritto il 24 luglio con le OO.SS. e la Funzione Pubblica, perché non c'è mai stato alcun incontro tra RSPP, medico competente e gli RLS, tanto più che durante la call l'Amministrazione ha zittito l'RLS che voleva intervenire su questioni di pertinenza… ma qualcuno poteva sentire...in quanto a “qualcuno” forse ciò dava fastidio.

A noi questa questione che la Policy del rientro sia “postuma”, ossia a rientro avvenuto, non garba tanto.

In quanto verba volant, scripta manent… come dicevano gli antichi che in genere non sbagliavano mai… Al contrario di chi invece in sede non ne azzecca una! Purtroppo con l’avallo anche di alcune sigle che partono da leoni promettendo denunce e poi evaporano … ma ricordiamo loro che quando la pelle del leone non basta, è il momento di cucirsi addosso quella della volpe.

Se tanto mi dà tanto … viste le premesse di un’altra imminente convocazione non osiamo pensare cosa ci verrà propinato per il futuro, speriamo che  il fato governi ogni cosa per il meglio.

Chest'è!!!

Roma, 22 settembre 2020

                Il Vice Coordinatore                        Il Responsabile Nazionale

                 Pantalea Anzalone                              Giuseppe Ruscio