QUANTO VALETE? UN FIORINO

Ancora una volta stiamo assistendo alla solita campagna mediatica denigratoria e greve rivolta contro il lavoratore del pubblico impiego. Come se il problema di questo Paese fosse la figura del pubblico dipendente e non invece le riforme arrancate e sbagliate che si sono succedute in questi anni e che hanno prodotto solo scriteriati tagli lineari sui servizi pubblici a danno di tutta la popolazione.

Vorremmo ricordare che tra i servizi pubblici si annoverano quelli derivanti dalla sanità o quelli che assicurano i vigili del fuoco quando intervengono al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni garantendo il soccorso che l’emergenza del caso richiede. Ma si sa questo è il Paese che un giorno sei un eroe osannato, perché svolgi il tuo servizio pubblico in modo encomiabile, ed il giorno successivo già sei nel dimenticatoio e vieni etichettato come il fannullone o il furbetto del cartellino.

Come dimenticare i colleghi che hanno tenuto saldi i conti pubblici del nostro Paese in questo stato emergenziale che ci ha travolti tutti? Colleghi che hanno permesso di applicare manovre in poco tempo, sotto emergenza epidemiologica e con una tumultuosa evoluzione normativa in atto.

Come non ricordare i colleghi dell’INPS e dell’INAIL che svolgono un lavoro che hanno di primaria importanza per i cittadini?

Il dipendente pubblico ha risposto sempre con un “presente”! quando è stato chiamato per risollevare le sorti del nostro Paese.

Purtroppo però facilmente ci si dimentica di questo vitale ruolo del dipendente pubblico. Delle parole del Professore Cassese o del Professor Ichino francamente non ci interessa più di tanto, soprattutto se la predica viene da chi fino a qualche anno fa era stipendiato proprio da un’O.S.

Ma il rammarico più grande è non aver visto nessun politico difendere ciò che la figura del dipendente pubblico rappresenti per le sorti e la stabilità del nostro Paese.

E pazienza se non lo fanno gli altri, i complimenti meritati ed il grande applauso ce lo facciamo da soli... perché siamo stati veramente bravi.

Tutto ciò in premessa per mettere in risalto come il dipendente pubblico sotto questo stato di emergenza epidemiologica è riuscito a mettere a disposizione tutte le proprie dotazioni strumentali (PC, stampanti, toner, carta, la propria connessione internet) per spirito di abnegazione nei confronti della propria Amministrazione e per lo Stato.

Adesso siamo appena entrati nella cd fase 3 … e ancora si continua ad affidarsi totalmente sulle disponibilità di cui sopra dei lavoratori.

Comprendiamo il momento storico e quindi la necessità sanitaria, ma dovremmo iniziare a parlare e lavorare concretamente per il futuro visto che si parla dello strumento dello Smart working da applicare anche per il futuro in modo strutturale.

Si prevedono cospicui risparmi economici per le amministrazioni ma latita ancora un disegno di legge che adeguatamente regolamenti il tutto attraverso una indispensabile intesa con le OO.SS..

Non è possibile che lo Stato pensi di risparmiare colpendo le esigue “tasche” dei lavoratori.

Avvertiamo l’esigenza di capire se l’amministrazione voglia procedere alla doverosa fornitura strumentale per il lavoratore oppure ad un eventuale rimborso forfettario, di quali percentuali di applicazione di SW si sta programmando (POLA o non POLA prevista nella conversione del DL Rilancio) e quale sia la platea dei beneficiari interessata. Senza dimenticare che una giusta regolamentazione non può non tener conto che dovranno essere garantite tutte le prerogative del CCNL e in materia di sicurezza informatica e sui luoghi di lavoro seppur diversi da quelli canonici.

Ci aspetta una sfida epocale e noi dobbiamo essere pronti.

Noi lo siamo!

Roma, 20 luglio 2020

Il Coordinamento

Allegati:
File
Scarica questo file (QUANTO VALETE.pdf)QUANTO VALETE.pdf