#MEFcantaunito? No! Canta fuori dal coro!

Mentre il Paese è ancora in piena emergenza, sanitaria ma soprattutto economica, con famiglie disperate per gli evidenti problemi a tutti noti … qualcuno al MEF pensa che sia già festa e che basti ideare un “canta che ti passa” … perché tutto sia svanito.

Il Paese è ancora nel pieno di una tempesta economica con attività lavorative che riprendono a stento … altre che hanno chiuso e con migliaia di lavoratori in ginocchio nel mezzo di mille problematiche ma … basta un “ tanto pe’ cantà!” che per il MEF tutto è già tutto alle spalle.

Strano perché, come il Paese, anche il MEF è ancora indietro a tante attività che più interessano i propri dipendenti … e di cui è inutile in questo contesto fare la to do list!.

Stupisce che qualcuno abbia ponderato tale iniziativa! Non capiamo come si possa proporre in questo contesto drammatico, con migliaia di persone morte, malate o in terapia intensiva ... con persone che ancora attendono l’erogazione della cassa integrazione per poter arrivare a fine mese ... o attendono l’erogazione del prestito dei 25 mila euro per far ripartire la propria impresa … o per chi sta in casa e si barcamena con un solo computer per le attività lavorative e per la didattica a distanza dei propri figli.

In un contesto di crisi, paragonabile solo a quella del dopoguerra, con risorse del tutto insufficienti a coprire le tante spese necessarie per i bisogni del Paese e con un famigerato “D.L. Aprile” (ribattezzato “DL Rilancio”) prossimo alla pubblicazione … anche se oramai siamo prossimi a giugno ...

L’Italia annaspa in recessione e il MEF canta! Nessuna iniziativa solidale per chi se la passa male come questa O.S. aveva proposto, magari riallocando i soldi dei risparmi, dirottandoli verso le famiglie bisognose.

E noi che avevamo pensato di attaccare l’economista, politologo e saggista romeno naturalizzato statunitense Edward Luttwak perché nella puntata “di Martedì” del 12 maggio u.s. aveva dichiarato che “quelli del Mef non lavorano né in ufficio, né da casa.. perché si guardano film sulla Vergine e così via …”.

Frase buttata lì per gettare discredito e svilire il ruolo del dipendente pubblico. Ritenevamo grave tale provocazione rivolta al personale di un Dicastero che, malgrado questa fase emergenziale, sanitaria ed economica, aveva dimostrato di essere al passo con i tempi e di aver pienamente valorizzato la prestazione lavorativa in modalità di smart working, benché tuttora da regolamentare.

Ma riteniamo più grave che ci sia qualcuno al MEF che abbia pensato di buttare, per l’ennesima volta, i dipendenti pubblici in pasto a questi leoni mediatici che non vedono l’ora di screditarci e ci descrivono come dei fannulloni , dei lenti burocrati,o come "i medicanti con l'anello d'oro" oppure ora come i furbetti del karaokino!

Cerchiamo invece di rafforzare la dignità del dipendente pubblico e non di affossarla, facendo addirittura gongolare i media con i loro attacchi gratuiti! Altrimenti già qualcuno affermerà che caro MEF… tu…spendi… spandi… spandi… spendi… effendi!!!

Roma, 20 maggio 2020

                                                    Il Coordinamento

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