COVID 19: Suggerimenti operativi da attuare

 

Mancando direttive chiare e precise sull'applicazione dei vari decreti emanati inerenti allo stato emergenziale Covid-19, abbiamo ricevuto molte richieste da colleghi per sapere se le procedure che stanno adottando sono corrette, riscontrando che non c'è un comportamento omogeneo anzi molta confusione.

Noi come O.S. che siamo sempre stati propositivi e operiamo in uno spirito di fattiva collaborazione per trovare le migliori soluzioni, vorremmo dare il nostro contributo suggerendo ciò che per noi è sembrato chiaro sin dall'inizio:

  • LAVORO AGILE

Con il DPCM dell’11 marzo 2020 si deve attuare il massimo utilizzo del lavoro agile per tutto il personale.

Con il DL 17 marzo 2020 n. 18:

Il lavoro agile si deve attuare, senza limitazioni di giorni e senza percentuali di partecipazione, e diventa anche la modalità di lavoro ordinario fino alla cessazione dell'emergenza.

Partendo da questo presupposto non riusciamo a comprendere il motivo di far formulare istanze di Lavoro Agile, così come previsto nell'ultima direttoriale dell’amministrazione in materia. Sarebbe bastato specificare le modalità con cui interfacciarsi e operare con il proprio diretto superiore gerarchico, stabilendo progetti e modalità operative di lavoro ed eventualmente concordando disponibilità giornaliere all'attività in ufficio per sopraggiunte improvvise necessità del caso.

  • ATTIVITÀ INDIFFERIBILI

Ai sensi dell’art.87 del D.L. 18/20, le Amministrazioni devono individuare le attività indifferibili in modo netto e corretto, specificando le attività necessarie specifiche (non nel suo complesso), e prevedendo ad ogni modo che le stesse siano svolte in misura minima indispensabile e con il minor impiego di personale, garantendo una congrua rotazione dello stesso.

In ogni caso bisogna dispensare dal servizio, tutelare e mettere in sicurezza tutte le situazioni in cui le unità di personale, o i loro familiari, siano sofferenti di particolari patologie che li rendono esponenzialmente sensibili a un potenziale contagio o che siano genitori di figli di età scolare (fino a 12 anni compiuti).

Sarebbe opportuno per questi uffici prevedere una sanificazione degli ambienti di lavoro e dotazioni di DPI.

Infine c’è la necessità di una attestazione di tale indifferibilità che certifichi le comprovate esigenze lavorative, da consegnare a tutti i lavoratori che devono recarsi operativamente e fisicamente in ufficio, evitando le sanzioni penali previste.

  • ESENZIONE DAL SERVIZIO

Per tutto il personale che non dovesse rientrare nelle modalità di lavoro agile per qualsiasi motivazione, o tra i servizi indifferibili, si deve applicare l'esenzione dal servizio senza alcuna riduzione della retribuzione ai sensi del comma 3 dell’art. 87.

Poche regole chiare a tutela della salute di tutta la cittadinanza, che come ha sostenuto il nostro Presidente del Consiglio in questo momento ha la priorità, evitando spostamenti inutili, salvaguardando il servizio pubblico anche in situazione di emergenza come questa.

Questa O.S. pertanto, alla luce della portata innovativa del citato DL 18/2020 che già fissa che fino alla cessazione dello stato di emergenza, la modalità ordinaria di lavoro in maniera agile, ex-lege, senza alcun ulteriore regolamento o atto autorizzatorio, ritiene che la determina sul lavoro agile appena emanata dall’Amministrazione, rischiasse di risultare eccessiva e ridondante. Si rimane ancora in attesa di ricevere la bozza che va a disciplinare i nuovi servizi indifferibili e la procedura da attuare per la regolamentazione dell’art. 87 comma 3 a tutela della salute dei lavoratori.

Grazie a tutti i lavoratori che con abnegazione portano avanti in questo contesto il prestigio della Pubblica Amministrazione.

Roma, 23 marzo 2020

                                                                                 Il Coordinamento