Si fa riferimento alla mail datata 16 marzo, n. 29709, con la quale l’Ufficio delle Relazioni Sindacali, accogliendo in modo parziale la nostra richiesta del 13 marzo u.s., ha trasmesso le determine dei vari Dipartimenti interessati e dell’Ufficio di Gabinetto, che hanno individuato delle attività indifferibili in ambito MEF.
A tal proposito questa O.S. aveva già invitato i Capi Dipartimento ed i Dirigenti Generali a vigilare affinché tutti gli uffici di competenza osservassero le direttive e cogliessero lo spirito del dCM dell’11 marzo 2020 dell’iniziativa (#IOSTOACASA).
Il messaggio rilasciato dalla Ministra di Funzione Pubblica, in una recente intervista, sembra essere stato chiaro, ha evidenziato come lo smart working sia una soluzione per limitare i contagi da Coronavirus ed ha aggiunto "I dirigenti devono un po' abbandonare quelle vecchie abitudini e quei retaggi che fino ad oggi hanno fatto sì che fosse evitata una riorganizzazione del lavoro in maniera agile. Occorre ripensare l'organizzazione anche nell'ottica della valutazione del loro percorso di performance".
Sembrerebbe purtroppo che ancora al nostro dicastero, sia a livello centrale che territoriale, non tutti abbiano colto questo messaggio, inserendo tra i servizi indifferibili alcuni uffici che in questo momento non sembrerebbero svolgere attività di carattere urgente. Sarebbe pertanto opportuno che ogni ufficio al fine di giustificare che il proprio servizio sia indifferibile dovrebbe dare evidenza ad alcuni punti:
1- La motivazione dell’indifferibilità del servizio;
2- Il numero delle unità di personale eventualmente, precettato e la tipologia di rotazione adottata; se sia stato escluso o meno il personale con gravi patologie e i genitori con figli in età prescolare e scolare ed altre particolari fattispecie;
3- Il numero e la percentuale di lavoratori che fruiscono del lavoro agile;
4- Il numero di dipendenti che siano stati collocati in ferie residue/correnti;
5- Per il personale non fruitore del cd lavoro agile, quale sia la motivazione che abbia indotto a negarlo, in deroga alle disposizioni emergenziali vigenti.
La necessità dei chiarimenti richiesti nasce da scelte avventate di alcuni dirigenti, che non hanno compreso lo spirito dell’iniziativa del lavoro agile, straordinario, opponendo reticenze, né hanno colto pienamente lo spirito dei vari dPCM in materia di Covid-19 a difesa della salute di tutti i cittadini. Come si fa a non comprendere che si stia vivendo una pandemia (come ha recentemente affermato l’OMS) che determina un’emergenza nazionale e misure di contenimento del contagio che prevedono l’azzeramento degli spostamenti inutili a tutela della salute personale di ognuno di noi e di tutta la cittadinanza?
Chiediamo per questo, a chi in indirizzo, di intervenire con la massima urgenza e con la propria autorità al fine di ottenere che gli uffici non indispensabili vengano chiusi.
Si chiede infine se saranno programmate nei locali Mef adeguate disposizioni per la sanificazione degli stessi.
Se il personale individuato nell’espletamento delle attività derivanti dai peculiari servizi indifferibili, possa essere dotato di necessari DPI, forniti dall’Amministrazione.
Inoltre, visti i controlli quotidiani da parte delle Autorità competenti, l’Amministrazione potrebbe rilasciare un proprio certificato attestante l’esigenza indifferibile del servizio cui il singolo lavoratore è addetto.
In attesa di urgente intervento e riscontro alla presente, porgiamo distinti saluti.
Roma, 17 marzo 2020
Il Coordinatore Generale Il Coordinatore Sostituto Il Vice Coordinatore Il Responsabile Nazionale
Andrea G. Bordini Nicola Privitera Pantalea Anzalone Giuseppe Ruscio
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