Sono mesi che l’opinione pubblica si occupa costantemente delle vicende economico – politiche che hanno letteralmente investito il nostro Paese. Sentiamo, ormai, solo parlare di “Quota 100, Iva ed Elezioni si, elezioni no”!
Perdonate la spontaneità del caso, ma c’è un interrogativo che ci perseguita ed a cui non riusciamo a dare risposta concreta: “ma secondo voi, le alte sfere politiche (ed a questo punto aggiungerei anche amministrative) sanno anche del malessere dei lavoratori degli uffici della Pubblica Amministrazione in particolare degli uffici territoriali del MEF, ormai letteralmente abbandonati (non solo dall’ultimo neo governo, ma aggiungerei da almeno 3 legislature)?
In assenza di un’Amministrazione che tuteli il proprio personale, questa Organizzazione Sindacale si vede costretta a denunciare per l’ennesima volta una grave e persistente carenza di personale negli Uffici sia delle RRTTS che delle CC.TT.
L’uscita anticipata dal lavoro di una gran fetta di impiegati ha, indubbiamente, portato grandi benefici a chi ne ha potuto usufruire, ma ancora una volta il prezzo lo pagheranno i lavoratori che sono dovuti rimanere, ormai sempre più rassegnati e costretti a lavorare ben al di là delle loro funzioni contrattuali, con la nefasta conseguenza di un impoverimento di professionalità essenziali per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
La mancata, contemporanea, adozione di serie e concrete politiche del personale, hanno creato un surplus inaccettabile dei carichi di lavoro, ormai giunti ai limiti della praticabilità, anche a causa del blocco del turn-over che ha determinato la presenza negli uffici di un’importante fetta del personale con un’età media che si avvina ai 60 anni.
Non di meno è l’aspetto legato ai disservizi del sistema NOIPA (ripetuti periodi di inattività del sistema informativo) che costringe i “superstiti” delle RTS a delle vere e proprie lotte contro il tempo, per evitare la smisurata crescita del proprio carico di lavoro.
Come se ciò non bastasse, va rilevato che le nuove disposizioni emanate in materia di controlli successivi, che hanno modificato il decreto legislativo 30 giugno 2011, n.123, e dell’emanazione del DM del 25 gennaio 2019, sulla campionatura del medesimo controllo, ha tutt’altro che reso vita facile ai lavoratori delle RTS. Il rilascio da parte dell’IGICS di un applicativo web denominato Controllo Successivo delle Partite Stipendiali (COSS), che, a detta dell’Amministrazione, dovrebbe agevolare la visualizzazione e l'analisi dei dati messi a disposizione dalle varie Amministrazioni, e le successive linee guida emanate, credeteci, ci portano ben lontano dal concetto di semplificazione amministrativa.
Anche nelle CCTT non si è messi meglio. L’applicativo ormai in uso da anni, il Si.Gi.T. (Sistema Informativo della Giustizia Tributaria), costringe i dipendenti a duplicare certe lavorazioni: per es. per inserire le immagini delle sentenze (per “classificarle” in base alla materia giuridica in un primo momento e successivamente per acquisirle, una seconda volta, con firma digitale). Per non parlare del notevole stress visivo per la grafica cosiddetta “ad albero” di questo applicativo, con caratteri grandezza 11, grandezza che può andare bene se si legge un documento cartaceo ma non a distanza, su un monitor.
Ma i problemi maggiori nell’attività presso le CC.TT. sono imputabili all’introduzione del Processo Tributario Telematico, che nelle premesse avrebbe dovuto dematerializzare gli atti, con notevole risparmio di spazio destinato agli archivi cartacei. Peccato che, seppure il PTT sia diventato obbligatorio dal 1° luglio scorso, per le cause per le quali non c’è obbligo di nominare un difensore, il processo continuerà ad essere cartaceo per il contribuente, mentre l’altra parte processuale, cioè gli uffici impositori, si sono già in gran parte attrezzati a produrre i propri atti in formato digitale e in questi casi le indicazioni della DGT (Direzione della Giustizia Tributaria) sono chiare: il personale di Segreteria è tenuto a digitalizzare i documenti in formato cartaceo, per di più acquisire al Si.Gi.T. questi “atti di parte” (cioè non interni), apponendo la firma digitale del dipendente. Operazione del tutto “inutile” perché gli atti cartacei sono già a conoscenza della controparte: perché o si tratta di ricorsi/appelli notificati dal contribuente agli uffici per incardinare il giudizio, o perché si tratta di quegli stessi atti emessi proprio da questi ultimie allegati dai contribuenti come atti impugnati!
Per non parlare del fatto che gli uffici, come era stato promesso, non sono mai stati dotati del secondo monitor per postazione, indispensabile per acquisire i dati contenuti negli atti processuali digitali, al Sistema, evitando al personale una fatica immane, specie se si pensa alla fase di accertamento (cd. “validazione”) del Contributo Unificato Tributario.
Concludendo, nel ribadire la necessità di un urgente intervento dell’Amministrazione nel porre in essere concrete politiche nella direzione di risoluzione delle problematiche dei lavoratori degli uffici territoriali, in particolare di quegli Uffici in cui l’organico è ormai ridotto all’osso (bando di mobilità non adeguato alle esigenze), si chiede e si auspica che nei successivi provvedimenti di riordino e riorganizzazione, che sembrano di prossima emanazione, si tenga conto delle problematiche che a più riprese sono state denunciate da questa Organizzazione Sindacale.
Anche perché non vorremmo che le situazioni di inefficienza più volte segnalate possano risultare penalizzanti alla luce dei discorsi sul sistema di performance e valutazione su cui ormai si sta animatamente discutendo da qualche settimana.
Come dire, oltre al danno anche la beffa!!!!
Roma, 18 novembre 2019
Il Coordinamento